
Il dirigente scolastico, secondo quanto riporta 'La Nazione', ha introdotto un nuovo provvedimento nel suo istituto scolastico ad Arezzo.
Il provvedimento si basa sulla direttiva che vieta l’uso dei cellulari durante le attività scolastiche. “Non si tratta di demonizzare i telefoni o la tecnologia, ma di regolarne l’uso per eliminare fonti di distrazione e incoraggiare un utilizzo consapevole e sicuro degli strumenti digitali”, ha precisato il preside a 'La Nazione'. Gli studenti del liceo, a indirizzo artistico, da lunedì dovranno lasciare i loro smartphone in appositi armadietti all’ingresso e non possono recuperarli fino alla fine delle lezioni. No, neanche a ricreazione.
Il cellulare a scuola? Non serve
Il liceo artistico ha da tempo abbracciato la tecnologia come risorsa educativa. L’istituto si definisce una “scuola 4.0” e dispone di una vasta gamma di strumenti digitali, tra cui LIM, monitor interattivi e applicazioni online. “I nostri studenti non hanno bisogno di utilizzare il proprio cellulare: le risorse fornite dalla scuola sono più che sufficienti”, secondo quanto riporta la dichiarazione del preside su 'La Nazione'.
Come ulteriore segno di impegno nell’educazione tecnologica, la scuola ha annunciato la distribuzione gratuita di 400 suite Adobe agli studenti. Questo software consentirà loro di acquisire competenze utili nel mondo professionale, dimostrando come l’istituto investa nell’innovazione e nello sviluppo delle competenze digitali.
Una decisione accettata
Da quanto si legge su La Nazione, alcuni studenti hanno già iniziato a usare gli armadietti e la novità è stata bene accolta da genitori e insegnanti. E chi "sgarra", tra i ragazzi, dovrà vedersela con sanzioni disciplinari, così come da regolamento.