
Ridurre al minimo la didattica a distanza e le classi “spezzate”: ormai è chiaro l’obiettivo principale del ministero dell’Istruzione per quest’anno scolastico. A ribadirlo l’apertura dei gruppi di lavoro che Viale Trastevere ha avviato in stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.
E dai quali sono arrivate delle novità operative, contenute in quella che per ora è solo una bozza delle nuove ’Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico’, redatta dall'Istituto Superiore di Sanità, dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, con il contributo delle Regioni.
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Positivi a scuola, l’ultima parola spetta sempre alle Asl
Più che di prescrizioni si tratta di una serie di suggerimenti che le Asl dovranno seguire, nel rispetto dell’autonomia territoriale in materia sanitaria, dando al medico di base la possibilità di valutare i singoli casi e i relativi rischi. E di muoversi di conseguenza. Anche se il gruppo di lavoro ha cercato di prendere in considerazione tutte le ipotesi di contagio che potrebbero manifestarsi in una classe. Fondamentale, in ogni caso, sarà la rapidità con la quale le aziende sanitarie riusciranno a svolgere e a fornire i risultati dei test diagnostici.
Quarantena per tutti? Scatta se ci sono 3 contagiati
La prima delle possibilità previste, è che ci sia un solo caso di positività all’interno di una classe. Se così fosse, tutti i compagni del contagiato - o comunque tutti quelli che l’Asl di competenza individua come contatti stretti - dovranno effettuare il test; qualora risultassero negativi, potranno continuare ad andare a scuola, così come i professori.I test che si potranno utilizzare sono tutti quelli validi per il Green Pass: i tamponi molecolari e salivari; questi ultimi però solo se molecolari, cioè analizzati da un laboratorio.
Dopo quattro o cinque giorni lo screening del gruppo classe verrà ripetuto, per monitorare che il contagio non si sia ulteriormente diffuso al suo interno. In questa fase l’assenza di ulteriori casi positivi, comporterà la prosecuzione della didattica in presenza.
Se emerge un altro positivo, e quindi i casi in classe diventano due, le cose cambiano. Gli alunni e i docenti negativi al tampone ma non vaccinati, infatti, andranno in quarantena per 10 giorni, come prevedono le attuali regole sull’isolamento, mentre i vaccinati potranno restare ancora in classe, ovviamente se non sono risultati positivi ai test diagnostici.
Qualora i casi riscontrati dai test intermedi fossero due o più, e quindi il totale dei contagiati salisse almeno a tre, tutti gli alunni andranno in quarantena, i vaccinati per 7 giorni e gli altri per 10.
Per gli alunni che frequentano le classi elementari o il primo anno di scuola media - quindi sotto i 12 anni - la regola è la stessa ma, poiché i ragazzi non possono essere vaccinati, andranno tutti in isolamento già con due positività.
Per gli iscritti degli asili nido e delle materne, dove i bambini non indossano la mascherina, basta invece un solo caso di positività per spedire l’intera classe in quarantena.