
In un liceo di Rovigo è finito al centro della discussione un oggetto di uso comune. Nero su bianco, in una circolare indirizzata a tutte le classi della scuola, si comunicava: "Gli alunni dovranno portarsi da casa la carta igienica".
La direttiva è stata emanata dal preside e dai professori e ha avuto come effetto immediato il ritiro di tutti i rotoli di carta igienica presenti nei bagni. Si tratta di una misura temporanea, che avrà validità per un mese intero, e interessa in particolare i servizi igienici di un’ala specifica della scuola, il blocco C.
La decisione è maturata a seguito di numerosi episodi di vandalismo in cui la carta igienica non è stata usata per il suo scopo, ma è stata dispersa e sprecata in modo improprio.
I motivi della scuola
La scelta della scuola, pur apparendo severa, è una risposta diretta a un fenomeno di incuria e mancanza di rispetto che si è protratto nel tempo. La carta igienica, infatti, è stata trovata più volte gettata in grande quantità a terra, appesa sopra le porte e appiccicata alle pareti dei bagni. Un vero e proprio danneggiamento degli ambienti comuni.
La dirigenza scolastica ha dovuto agire, come si legge nella circolare, "nell'impossibilità di individuare i responsabili di questi atti di incuria, di spreco e di mancanza di rispetto verso gli altri, consapevoli che gli errori individuali ricadono sull'intera comunità a livello sia pratico che di decoro, per un mese intero, la carta igienica non verrà più fornita nei bagni del blocco C".
Una chiara presa di posizione che vuole educare al senso civico e al rispetto delle risorse comuni, facendo ricadere la conseguenza pratica su tutti, in assenza di un'autodenuncia o dell'individuazione dei responsabili.