Scuola e Intercultura, il 30% degli italiani pronto ad accogliere in casa uno studente straniero

Ben 3 italiani su 10 si dicono pronti ad accogliere nella propria casa uno studente straniero che vuole vivere un'esperienza di scambio interculturale internazionale.

E' questo quello che emerge da un'indagine realizzata dall'Ipsos e promossa da Intercultura. Scopriamone di più.

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Ospitando ci si apre al mondo e si "cresce"

Stando all'indagine condotta da Ipsos, ben "il 30% degli intervistati afferma di essere aperto all'idea di ospitare per un periodo, fino a un intero anno scolastico, un adolescente proveniente da uno dei 60 Paesi di tutto il mondo dove Intercultura sviluppa i suoi programmi" e tra le motivazioni c'è quello che si può definire un forte desiderio d'apertura, come reazione alla "chiusura fisica" che abbiamo vissuto durante gli ultimi anni di pandemia.

Il perché di una scelta del genere? Il 40% dice che potrebbe essere un buon momento di confronto e scambio culturale, per il 16% darebbe l'opportunità di far vivere ai propri figli un'esperienza di scambio reciproco, per il 12% permetterebbe di migliorare la conoscenza di una lingua straniera, per l'11% perché l'esperienza di accoglienza potrebbe essere uno stimolo di crescita per i propri figli".

Ma l'indagine fa emergere anche un forte amore per il nostro Paese e la nostra cultura da parte degli studenti stranieri. Circa 2 ragazzi stranieri su 3 affermano di voler tornare presto in Italia: il 49% per proseguire gli studi andando in un'università del nostro territorio, il 16% per lavorare e il 13% per trascorrere il cosiddetto "gap year" (l'anno sabbatico).

Cosa apprezzano di più gli studenti stranieri dell'Italia?

La cosa che maggiormente hanno apprezzato questi ragazzi è stata proprio la famiglia che li ha ospitati, che li ha fatti sentire dei veri e proprio figli: con queste famiglie, infatti, dicono di aver sviluppato una relazione stretta basata "sentimenti di affetto, confronto e dialogo per crescere insieme, imparare a conoscere una nuova cultura e a relazionarsi con essa".

Sulla scuola italiana, invece, 1 su 2 afferma che ciò che più ha apprezzato sono i compagni di classe, il che è un bene perché significa che questi adolescenti provenienti da un cultura diversa dalla nostra hanno contribuito a far crescere il germe della internazionalizzazione nei loro coetanei italiani; il 9% ha amato in particolare i nostri tanto bistrattati professori, "capaci di seguirli con pazienza e competenza".

Ma non ci sono solo le relazioni umane a far scoccare l'amore tra gli studenti stranieri e l'Italia. Tra le cose che hanno lasciato il segno, ad esempio, c'è la musica: il 40% è rimasto "stregato dai Maneskin, seguiti da Blanco (13%). Ma non mancano preferenze anche per Gianni Morandi, Vasco Rossi e per il grande e indimenticabile Fabrizio De Andrè". Senza dimenticare la nostra nostra cucina: gli studenti hanno dichiarato di adorare qualsiasi cosa "dall'arancino ai pizzoccheri, dalla pizza alla focaccia fatta in casa, l'importante, in questo ideale viaggio gastronomico nella nostra Penisola, è che sia stato cucinato assieme alla propria famiglia ospitante".

Paolo Di Falco