
La meta non è ancora così vicina ma la strada intrapresa è quella giusta. Potrebbe essere definita così la situazione della digitalizzazione della scuola italiana. A fare il punto sono due indagini realizzate con l’Anp dall’Osservatorio eGovernment del Politecnico di Milano e da Link Campus University presentate ieri alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. In base ai dati forniti, la digitalizzazione risulta più avanzata nei processi scolastici e meno nella didattica.
Bene il digitale nei processi amministrativi
La scuola italiana può vantare un buon livello per quanto riguarda la digitalizzazione dei processi amministrativi e gestionali, il 75% degli istituti ha infatti digitalizzato tutti o quasi i processi primari (gestione classi, rilascio diplomi e comunicazioni scuola-famiglie) e quelli di supporto (gestione organico docenti e documentazione personale). Prendendo come campione 630 istituti, la fotografia che ne viene fuori non delude: ampia è la diffusione della banda larga nelle scuole, il 55% può vantare una connessione internet DSL, il 29% in fibra ottica, il 21% tramite Wireless fisso WISP e solo il 6% ha il modem tradizionale a 56Kbps. Tutti inoltre sono in possesso di un sito internet, più della metà, il 60%, gestito da risorse interne.
Dalle scuole ‘Non Digital’ alle ‘Fully Digital’
In base al livello di digitalizzazione è possibile classificare gli istituti in 4 categorie: solo il 4% può essere considerato ‘Non Digital’ ovvero non ha ancora iniziato il processo, il 21% invece appartiene ai ‘Beginners’ perché ha già avviato la digitalizzazione e il 36% delle scuole è a livello ‘Digital Belivers’, qui la digitalizzazione è ad un buon livello. Il 29% degli istituti è però ‘Full Digital’ perché ben il 100% dei processi primari è affidato al digitale. Un dato che è certamente confortante e che dimostra come il cammino che la scuola italiana sta percorrendo è quello giusto. Se sono stati raggiunti questi risultati merito è della Buona Scuola, il Piano Nazionale Scuola Digitale ne è infatti un pilastro come sottolineato dal Ministro Fedeli ai nostri microfoni.
Tecnologie nella didattica? Ancora poche
Risultati meno confortanti invece per quanto riguarda la diffusione delle tecnologie nella didattica. Facendo riferimento ad un campione di 1000 docenti, l’indagine presenta una scuola in cui le tecnologie disponibili sono quelle minime. Dalla connessione internet, 83% alla LIM 70% e solo il 57% ha a disposizione personal computer e tablet. A frenare la digitalizzazione in ambito didattico sono la resistenza degli stessi docenti al cambiamento (20%), ma anche l’assenza di personale che abbia le idonee competenze ad utilizzare le tecnologie (18%). Insomma pare che la ‘colpa’, se si vuole estremizzare la cosa, sia proprio dei prof, molto legati ai metodi e agli strumenti di insegnamento tradizionali. Ancora nulla invece sul fronte libri digitali trai banchi di scuola, nonostante già anni fa si era paventata la possibilità dell’obbligatorietà, anche per combattere il problema del caro libri, ad oggi il cartaceo resiste e continua a riempire gli zaini degli studenti.
Manlio Grossi