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Nuovo anno scolastico, nuova regola che farà parlare a lungo. Il divieto di usare lo smartphone in classe non è più solo “sulla carta” ma adesso è totale e controllato. Niente telefono in mano fino al suono dell’ultima campanella

E in questo contesto, in una scuola di Roma arrivano addirittura le "custodie antitaccheggio" per i telefoni: se provi ad aprirle senza permesso… parte l’allarme.

Indice

  1. Custodie che gridano se le apri
  2. Regole chiare, poche eccezioni
  3. Dove le custodie non ci sono

Custodie che gridano se le apri

Il funzionamento è semplice e un po’ inquietante: metti il telefono dentro, e se cerchi di tirarlo fuori la custodia inizia ad emettere un allarme sonoro.

Insomma, lo smartphone resta bloccato per tutta la giornata scolastica. L’idea è quella, in linea con le regole, di eliminare alla radice la tentazione di dare un’occhiata al telefono.

Un metodo che non lascia scappatoie: o il device è dentro la custodia oppure rischi di far scattare il “drama” davanti a tutta la classe.

Regole chiare, poche eccezioni

Quest’anno, ricordiamo, il regolamento è diventato molto rigido: cellulare a scuola vietato sempre, pure all’intervallo.

Le eccezioni? Solo due:

  • motivi di salute o difficoltà certificate (tipo DSA o disabilità);

  • attività scolastiche che lo richiedono davvero.

Tutto il resto è considerato distrazione.

Dove le custodie non ci sono

Non tutte le scuole hanno però questo tipo di gadget “hi-tech”. Ci sono infatti istituti che non hanno armadietti, lucchetti o sistemi di sicurezza per tenere i telefoni lontani dai ragazzo.

Così, molti presidi, hanno scelto un’altra strada: hanno mandato circolari interne, ribadito divieti e sanzioni. Ma, alla fine, hanno puntato su una cosa sola: la collaborazione degli studenti, sul buonsenso.

Modi diversi di gestire la stessa questione: da un lato l’allarme che ti sgama subito, dall’altro la fiducia (e la responsabilità) dei ragazzi.

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