
Nuovo anno scolastico, nuova regola che farà parlare a lungo. Il divieto di usare lo smartphone in classe non è più solo “sulla carta” ma adesso è totale e controllato. Niente telefono in mano fino al suono dell’ultima campanella
E in questo contesto, in una scuola di Roma arrivano addirittura le "custodie antitaccheggio" per i telefoni: se provi ad aprirle senza permesso… parte l’allarme.
Custodie che gridano se le apri
Il funzionamento è semplice e un po’ inquietante: metti il telefono dentro, e se cerchi di tirarlo fuori la custodia inizia ad emettere un allarme sonoro.
Insomma, lo smartphone resta bloccato per tutta la giornata scolastica. L’idea è quella, in linea con le regole, di eliminare alla radice la tentazione di dare un’occhiata al telefono.
Un metodo che non lascia scappatoie: o il device è dentro la custodia oppure rischi di far scattare il “drama” davanti a tutta la classe.
Regole chiare, poche eccezioni
Quest’anno, ricordiamo, il regolamento è diventato molto rigido: cellulare a scuola vietato sempre, pure all’intervallo.
Le eccezioni? Solo due:
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motivi di salute o difficoltà certificate (tipo DSA o disabilità);
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attività scolastiche che lo richiedono davvero.
Tutto il resto è considerato distrazione.
Dove le custodie non ci sono
Non tutte le scuole hanno però questo tipo di gadget “hi-tech”. Ci sono infatti istituti che non hanno armadietti, lucchetti o sistemi di sicurezza per tenere i telefoni lontani dai ragazzo.
Così, molti presidi, hanno scelto un’altra strada: hanno mandato circolari interne, ribadito divieti e sanzioni. Ma, alla fine, hanno puntato su una cosa sola: la collaborazione degli studenti, sul buonsenso.
Modi diversi di gestire la stessa questione: da un lato l’allarme che ti sgama subito, dall’altro la fiducia (e la responsabilità) dei ragazzi.