
Una novità che certifica un importante passo in avanti e un'attenzione alla ”valorizzaione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata” come riporta 'Il Fatto Quotidiano'.
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Bagni neutri e identità alias al via anche per i docenti
Firmato lo scorso venerdì dai sindacati e dall'Aran, il contratto era ancora incompleto e solo adesso è stato finalmente siglato. Sarà definitivo una volta passati tutti i controlli del MEF e della Funzione pubblica sulla parte economica. Rispetto alla precedente bozza, questa volta vi è un articolo aggiuntivo. Si tratta del 21 che riporta il titolo “Transizione di genere”. Nel testo vengono elencate una serie di misure destinate alle persone LGBTQ+: “Al fine di tutelare il benessere psicofisico di lavoratori transgender, di creare un ambiente di lavoro inclusivo, ispirato al valore fondante della pari dignità umana delle persone, eliminando situazioni di disagio per coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione di genere, le amministrazioni riconoscono un’identità alias al dipendente che ha intrapreso il percorso di transizione di genere di cui alla Legge 164/1982 e ne faccia richiesta tramite la sottoscrizione di un accordo di riservatezza confidenziale. Modalità di accesso e tempi di richiesta e attivazione dell’alias saranno specificate in apposita regolamentazione interna, la carriera alias resterà inscindibilmente associata e gestita in contemporanea alla carriera reale” si legge nel testo dell'accordo.A questo si aggiungono altre prerogative riservate a tutto il personale scolastico, tra cui ”divise di lavoro corrispondenti al genere di elezione della persona e la possibilità di utilizzare spogliatoio e servizi igienici neutri rispetto al genere, se presenti, o corrispondenti all’identità di genere del lavoratore”. Come ha precisato il Ministero dell'Istruzione e del Merito a 'Il Fatto Quotidiano' si tratta di un articolo “presente in tutti i contratti” del settore pubblico.
In sostanza dunque si è trattato di un adeguamento necessario, previsto dalla contrattazione collettiva nazionale, e su cui non si potrà fare marcia indietro, come ha chiarito la Segretaria della Cisl Scuola Ivana Barbacci: “Questo articolo è stato inserito con la volontà di tutti e non c’è possibilità che venga modificato. Non l’abbiamo ancora pubblicizzato perché stiamo facendo la sintesi dei temi di maggiore diffusione; questo è un argomento particolare che riguarda una fascia precisa di lavoratori. Lo valorizzeremo. Nessuno ha posto questioni, l’abbiamo anche perfezionato. È un diritto significativo come i tre giorni di permesso retribuito ai precari che è costato 74 milioni di euro”.