A scuola tornerà l'ora da 60 minuti

Anche se la pandemia, per ragioni di sicurezza, ha modificato radicalmente l’assetto scolastico tradizionale, le adesioni alla campagna vaccinale consentono di organizzare un avvio del nuovo anno scolastico 2021/2022 più vicino a quello previsto in una situazione di normalità.
Dopo la decisione del Governo di rendere obbligatorio il Green Pass per tutto il personale delle scuole e l’impegno del MI di riportare in classe il 100% degli studenti, può essere ripristinato anche l’orario pieno di ciascuna ora che, in piena crisi pandemica aveva subito una riduzione per consentire il corretto svolgimento di una didattica conforme alle norme anti Covid.
Ogni ora infatti, solitamente da 60 minuti, era stata ridotta a 50 minuti per esigenze legate alla didattica a distanza, totale o parziale, all’organizzazione sicura dei turni di entrata ed uscita e all’igienizzazione dei locali ogni ora.
Con il ritorno in presenza, sempre prudente e rispettoso delle regole anti Covid, e l’abbandono delle modalità di didattica a distanza, la riduzione delle unità orarie può non essere necessaria.
Di conseguenza, le ore da 50 minuti saranno probabilmente accantonate per consentire il ripristino delle tradizionali ore di 60 minuti in tutte le scuole italiane.

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Ore da 50 minuti o da 60 minuti? La decisione spetta al Consiglio di Istituto

A decidere quale unità oraria adottare nel corso del nuovo anno scolastico 2021/2022 sarà il Consiglio di Istituto di ciascuna scuola che valuterà la situazione e le esigenze interne all’istituto per esprimere la sua preferenza. L’andamento generale a cui la maggior parte delle scuole si sta conformando sembra comunque essere quello che prevede un ritorno alla formula oraria ordinaria di 60 minuti.

CCNL Scuola: le ore da 50 minuti dovranno essere recuperate?

Il Consiglio di Istituto potrebbe comunque decidere di adottare ore di 50 minuti, purché tale scelta sia giustificata da due possibili motivazioni previste dal CCNL della scuola, una delle quali prevede il recupero del tempo ridotto.
Se la decisione è motivata da esigenze pratiche, non riguardanti la didattica (ad esempio, motivi logistici legati agli orari dei mezzi di trasporto, al servizio mensa o all’emergenza Covid), i docenti non hanno l’obbligo di recuperare la differenza del tempo ridotto.
Se invece tale decisione è dettata da motivi diversi, allora il testo del CCNL, citato anche da Tecnica della scuola, prevede “il recupero nell’ambito delle attività didattiche programmate dall’istituzione scolastica”.
La riduzione oraria in ogni caso non può superare i 10 minuti e può essere applicata solo per la prima o per l’ultima ora di lezione e, in casi particolari, anche per la penultima.