
Negli ultimi anni, diverse scuole italiane hanno scelto di anticipare a luglio gli esami di recupero dei debiti formativi, tradizionalmente previsti invece tra fine agosto e inizio settembre. Una decisione che sta diventando sempre più frequente, soprattutto negli istituti superiori.
Le prove, riservate agli studenti che hanno chiuso l’anno con una o più insufficienze ma sono stati comunque ammessi alla classe successiva, ricordiamo che servono a dimostrare l’avvenuto recupero delle carenze segnalate a giugno.
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Tempistiche ufficiali
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito stabilisce un’unica scadenza entro cui le verifiche devono concludersi: l’8 settembre. All’interno di questo margine, però, ogni scuola è libera di organizzarsi in autonomia. Ma la tendenza attuale è quella di collocarle già nella prima metà di luglio, spesso subito dopo la fine dei corsi di recupero.
Famiglie in difficoltà: “Nessun tempo per studiare”
La scelta di anticipare gli esami sta sollevando molte critiche da parte dei genitori. Il motivo principale riguarda le date, troppo ravvicinate, tra la fine delle lezioni di recupero e la data dell’esame. In alcuni casi, agli studenti restano solo pochi giorni per assimilare i contenuti e prepararsi adeguatamente.
Il risultato è un’ondata di contestazioni: lettere inviate ai dirigenti scolastici, esposti agli uffici scolastici regionali e, sempre più spesso, ricorsi presentati al TAR.
Il nodo normativo: tra autonomia scolastica e “prassi” discutibili
Secondo Vincenzo Rienzi, specializzato in diritto scolastico, che ha seguito numerosi casi simili, intervistato dal 'Messaggero': “Il riferimento al DM 80/2007 indica chiaramente una finestra tra il 16 agosto e l’8 settembre, ma molti istituti preferiscono anticipare. E se non ci sono comunicazioni efficaci o il recupero avviene in tempi troppo compressi, allora le famiglie contestano la legittimità del percorso. In un tempo così breve, non si riesce a colmare la differenza valutativa”.
Cosa succede dopo un ricorso vinto
Quando il ricorso viene accolto, lo studente ottiene la possibilità di sostenere nuovamente l’esame di riparazione, in una data più congrua e con maggior tempo a disposizione. L’obiettivo è garantire un reale recupero degli apprendimenti, senza compromettere il diritto allo studio.