
CLASSACTION - La gara di cui vi stiamo parlando dura tutto il periodo dell’anno scolastico e, durante questo tempo i ragazzi dovranno potenziare con idee ed iniziative i servizi legati al marchio “Repubblica Salentina” prendendo decisioni, effettuando analisi di mercato, curando le relazioni esterne ecc. Il reality "Classaction” però ha una particolarità: nessuna telecamera segue i concorrenti-studenti, ma di giorno in giorno sul loro sito vengono pubblicate tutte le iniziative intraprese, i loro successi e le loro avventure che potranno essere giudicate da tutti: chiunque, insegnanti, amici e ragazzi curiosi, potrà collegarsi al sito ed esprimere le proprie preferenze.
Noi di Skuola.net ne volevamo sapere di più e, così, abbiamo intervistato gli studenti e i professori coinvolti in questa avventura!
Ciao ragazzi, siete protagonisti di una esperienza singolare nel mondo della scuola. Qual è stata la vostra reazione quando vi hanno proposto di partecipare?
Ad essere sinceri, il reality "Class Action" non ci è stato proprio proposto dai prof, ci siamo arrivati un po' insieme, noi e loro. All'inizio dell'anno i nostri docenti ci hanno "costretto" a trascorrere un paio di ore di "brain storming" per tirare fuori qualche buona idea che potesse stimolarci nella promozione sul territorio di una nostra "azienda" che avevamo creato negli anni precedenti. A qualcuno è venuto in mente di metterci in gara per chi riusciva a ricavare risultati migliori, a qualcun altro di dividerci in squadre per affrontare singoli compiti e da qui si è sviluppata la genialata del reality. Che figata! Ci siamo subito gasati della cosa ed in pochissimi giorni la struttura portante del sito era già in rete. Abbiamo lavorato mattino e pomeriggio, sia a scuola che col computer da casa. (Roberta B.)
Ma secondo voi, per riuscire a trovare la voglia di studiare è necessario inventarsi iniziative "particolari" come un reality?
Beh, la voglia di studiare intesa proprio come "voglia", come "desiderio", non è che sia tantissima. Anche se sappiamo che la cultura è importante e che l'ignoranza non porta da nessuna parte, la maggior parte di noi non è proprio attaccatissimo ai libri. Il reality ci sta invece costringendo a metterci davvero in gioco, a sfidarci a colpi di trovate pubblicitarie e mosse di marketing, ed è davvero entusiasmante vedere poi se hanno effetto o se sono dei fiaschi. E' facile immaginare che imparare a gestire un'azienda è sicuramente più divertente in questo modo che non semplicemente leggendo qualcosa di scritto su un libro! (Serena Q.)
Spesso i reality in TV vengono criticati perché considerati TV-spazzatura o comunque programmi non di qualità. Voi che cosa ne pensate del genere "reality" e in cosa si distingue il vostro reality rispetto a quelli televisivi?
Sì, i reality show sono criticati, ma siamo poi noi stessi i primi a guardarli. Ci divertono, sono una forma di spettacolo, e siamo assolutamente d'accordo che non rappresentano programmi di qualità. Ecco, forse quello che differenzia il nostro dagli altri è che sentiamo che stiamo facendo qualcosa di qualità, che ha dei contenuti veri, che ci fa imparare davvero qualcosa. Il fatto poi di non dover apparire davanti ad una telecamera rende tutto assolutamente genuino. Aveva ragione il prof quando ci disse che era meglio non fare entrare le telecamere perché noi non avremmo lavorato al 100% delle nostre capacità ma ci saremmo fatti distrarre dal fatto di essere ripresi. (Giuseppe L.)
Uno degli elementi fondamentali di ogni reality che si rispetti è la "sfida" e voi vi sfidate sia individualmente che tra team.
Ma, nella realtà, vi sentite davvero in competizione tra voi oppure prevale la complicità per raggiungere l'obiettivo comune di contribuire allo sviluppo della "Repubblica salentina"?
All'inizio c'era più competizione, eravamo attentissimi a non far scoprire le nostre mosse per non farcele fregare, adesso invece abbiamo capito che, lavorando in team che si occupano di aspetti diversi della Repubblica Salentina, non è poi così importante la segretezza. Quello che può essere strategicamente importante per me (che mi occupo dell'aspetto turistico) non funziona, ad esempio, per il gruppo degli "Angeli" che deve invece promuovere i servizi della card degli studenti SKS. La competizione la sentiamo soprattutto nell'andare sempre a guardare i voti che ci arrivano sul sito, a volte ci sono stati dei veri boom come quando il team degli "Uragani" è riuscito a far parlare di Repubblica Salentina al TG5 e al GT Ragazzi. (Gloria A.)
Le vostre "azioni" vengono giudicate dai vostri insegnanti, dai visitatori del sito "classactioreality" e dai "watchers", che sono studenti tra i 13 e i 19 anni che periodicamente visitano il sito e giudicano i vostri risultati.
Potete spiegarci meglio il loro ruolo e che tipo di rapporto mantenete con loro?
I docenti sono (forse giustamente) i giudici più severi, da un lato non si esaltano moltissimo quando facciamo qualcosa di grande, ma è anche vero che non ci affossano quando facciamo delle cavolate, anzi cercano di spiegarci perchè non è arrivato il risultato che ci aspettavamo e ci danno qualche dritta per le nuove mosse. I watcher ci mandano ogni mese le loro "quote" e abbiamo notato che si fanno colpire di più dalle azioni più vistose, quelle che fanno più rumore. Mentre i voti che arrivano direttamente sul sito funzionano proprio come gli altri reality, la maggior parte di noi incita i propri fan e simpatizzanti a votare per le proprie azioni! (Francesco B.)
Chiunque studente può proporsi, inviandovi una e-mail, per diventare "watchers". Per quale motivo un ragazzo, secondo voi, dovrebbe scegliere di diventare un "watcher"?
Il motivo principale credo che sia per sentirsi parte di "noi" o parte del reality. Il fatto che siano in un certo senso dei "giudici" più importanti dei normali "utenti" li responsabilizza. Quasi tutti i watcher sono studenti delle superiori e la maggior parte di loro frequenta gli ultimi anni, proprio come noi, quindi penso che ci sia anche una componente d'età che li attrae nella partecipazione. (Pierandrea F.)
Come riuscite a conciliare questa "attività extra" con il tradizionale studio fatto di libri, appunti ed interrogazioni?
A dir la verità ci piacerebbe non "dover" conciliare, il reality è troppo divertente e dà un sacco di soddisfazioni, ma i docenti delle altre materie come italiano, inglese e matematica, devono fare il loro lavoro e anche noi dobbiamo farlo. Poi c'è il fatto degli esami, quest'anno ci sentiamo proprio costretti a seguire con particolare attenzione un po' tutte le materie perchè fra pochissimi mesi ci aspettano al varco, ...speriamo bene! (Sabrina C.)

Ed ora vendiamo cosa ne pensano i professori dell'Istituto Costa riguardo a questa nuova e originale esperienza!
Insieme ai "visitatori" e ai "watchers", siete tra i giudici dei 22 ragazzi che partecipano al reality "ClassAction" e, sicuramente, siete quelli che possono vedere più da vicino come lavorano.
Pensate che questo reality sia anche un modo per permettere ai ragazzi di esprimere quelle qualità che altrimenti, con lo "studio tradizionale", non sarebbero riusciti a mettere in evidenza?
Assolutamente sì, è da circa dieci anni che presso il "Costa" stiamo sperimentando tecniche e metodologie diverse dalle tradizionali lezioni d'aula per rendere più partecipi gli alunni agli argomenti trattati e abbiamo notato che, oltre a riuscire nell'importante compito di accendere e mantenere alto il livello di interesse durante le ore di lezione, con queste attività alternative i ragazzi si sentono spinti ed incoraggiati a tirar fuori ciò che di meglio hanno. Parliamo di tutte le loro qualità in termini di partecipazione, creatività, capacità personali, etc. Abbiamo così potuto "scoprire" quegli alunni che sapevano esprimersi benissimo con la grafica o quegli altri in grado di tenere ottimi rapporti interpersonali e così via.
Nel vostro reality non ci sono le "nomination", ma solo le votazioni. Qual è il motivo di tale scelta? Quali sono, secondo voi, i vantaggi rispetto al sistema delle nomination?
Non è vero che non ci sono le nomination, è solo che non sono pubbliche. Alla fine di ogni mese, tutti e ventidue i "concorrenti" sono chiamati ad esprimere il proprio parere sui compagni, devono "nominare" i tre giocatori che secondo loro hanno lavorato di più ed i tre che hanno lavorato di meno in quel determinato mese. Fatti poi tutti i conti, vengono resi noti i risultati e agli studenti più "pigri" e meno produttivi viene chiesto di raddrizzare il tiro e cercare di non essere nuovamente nominati il mese successivo. Fino ad ora la tecnica ha funzionato.
Il vostro Istituto punta a distinguersi per dinamismo, efficienza e vivacità.
Quali sono i risultati concreti di questo approccio scolastico? Secondo voi gli studenti che escono dal "Costa" hanno maggiori opportunità o capacità per affrontare il mondo del lavoro?
Alla prima domanda rispondiamo con una semplice costatazione: è la prima volta in tanti anni che gli alunni chiedono di entrare a scuola (ed in laboratorio) quindici minuti prima della campanella e che devono essere "caldamente" invitati ad andarsene a fine giornata...
Per quanto concerne la futura opportunità di lavoro, anzichè esprimere un parere preferiamo esporre dei fatti. Il 10% dei nostri diplomati inizia a lavorare già a settembre, pochi mesi dopo il diploma, realizzando siti e servizi web per terzi, gestendo un'attività in proprio o per conto di aziende specializzate. Un altro 60% prosegue negli studi universitari scegliendo indirizzi tecnico-scientifici (informatica, scienze del web, ingegneria, economia e commercio, ...) i quali rappresentano oggi i settori con il più alto potenziale di occupazione.
E voi cosa ne pensate di questo "reality scolastico"? Nella vostra scuola sono state mai portate avanti iniziative del genere? Ditecelo commentando la news o scrivendoci a