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Bullismo: Leonardo si toglie la vita a 15 anni, Valditara fa partire nuove verifiche nella scuola

“Un ulteriore approfondimento anche alla luce delle dichiarazioni rese dai genitori del ragazzo quindicenne e delle testimonianze pubblicate sui giornali da parte di studenti e amici del giovane". Lo ha detto il Ministro Valditara a seguito della tragica vicenda che ha visto Leonardo, studente di 15 anni, togliersi la vita a causa dei ripetuti episodi di bullismo vissuti tra le mura scolastiche.

Il numero uno di viale Trastevere vuole vederci chiaro, e ha disposto l'avvio di un'indagine da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche.

Indice

  1. Valditara: “La scuola deve intercettare le fragilità dei giovani”
  2. La dirigente dell'USR: “Serve alleanza scuola-famiglia”

Valditara: “La scuola deve intercettare le fragilità dei giovani”

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito si è messo in contatto con l'Ufficio Scolastico Regionale per disporre l'avvio di un'indagine. Al 'Resto del Carlino' ha detto: "La scuola deve essere, innanzitutto una comunità umana ed educante, in cui il ruolo del docente non si limita alla trasmissione dei saperi ma si estende alla costruzione, all’interno della classe, di rapporti improntati all’ascolto, all’accoglienza, al rispetto reciproco e alla capacità di suscitare entusiasmo, serenità, e interesse tra gli studenti.

È questo che rende centrale e insostituibile la figura del docente anche nell’epoca dell’affermarsi dell’intelligenza artificiale.

È fondamentale che la scuola sappia intercettare le fragilità dei giovani ma anche educare alla responsabilità individuale, intervenendo con autorevole severità in presenza di comportamenti improntati a violenza, a prepotenza e a bullismo".

La dirigente dell'USR: “Serve alleanza scuola-famiglia”

Sulla vicenda è intervenuta anche la dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, Donatella D'Amico. Sempre Il Resto del Carlino, riporta uno stralcio del discorso della dirigente, pronunciato nel corso della cerimonia d'inaugurazione dell'anno scolastico di una scuola del territorio: "Sicuramente c’era un grande disagio dentro. Il fatto è che non era stato comunicato nulla alla scuola iniziata nei fatti da venti giorni, quindi non mi sembra un fatto al di là della realtà che nessuno abbia saputo rilevare quei piccoli segnali che testimoniassero questa difficoltà che il ragazzo stava vivendo.

Sicuramente questo è il segnale di una sacca di disagio enorme su cui, insieme alle famiglie e alla società tutta dobbiamo intervenire per affrontare e prevenire. Io ho parlato con il preside – ha aggiunto – il quale non ha mai ricevuto i genitori del ragazzo, genitori che neppure conosce. Ho letto che la mamma avrebbe voluto parlare con il preside e dico che serve un’alleanza scuola famiglia".

Poi l’appello ai genitori: "Quando i ragazzi cambiano scuola o ne iniziano una nuova, se notate qualcosa che non va entrate prima voi a parlare con i docenti e il preside perché altrimenti non abbiamo gli strumenti per intervenire e prevenire".