
Ha ancora senso studiare latino nell'era dell'Intelligenza Artificiale, dei social e delle soft skills? La domanda torna ciclicamente a far parlare e discutere.
Per molti, potrebbe sembrare una lingua ormai superata, ma non per tutti. Tant’è che Giampiero Ruggiero, docente di greco e latino in un liceo salentino, ha ideato un metodo che potrebbe rivoluzionare il modo in cui impariamo le lingue classiche.
Il Metodo Ruggiero, che appunto prende il nome dal docente, punta a rendere il latino più accessibile e interessante per gli studenti, evitando il tradizionale approccio mnemonico basato su grammatica e traduzioni.
Indice
Il Metodo Ruggiero: una nuova strada per il latino
Il Metodo Ruggiero nasce dalla passione e dall'impegno di un insegnante che ha deciso di sfidare i metodi tradizionali per avvicinare i giovani al latino.
Invece di affidarsi al classico metodo grammaticale-traduttivo, che spesso viene percepito come arido e poco coinvolgente, Ruggiero ha sviluppato un approccio più pragmatico e operativo.
Un approccio, fa sapere il ‘Corriere della Sera’, che si basa sull'uso attivo della lingua, portando gli studenti a formulare frasi e ad utilizzare il latino in un contesto concreto.
Un esempio? Invece di memorizzare lunghe liste di vocaboli, gli studenti imparano il lessico del corpo umano utilizzando immagini e costruendo frasi semplici come "ad scribendum calamo utor" (uso la penna per scrivere) o "ad mandendum dentibus utor" (uso i denti per masticare). In questo modo, non solo acquisiscono nuovi termini, ma comprendono anche l'uso del gerundivo e di altre strutture grammaticali in modo naturale e intuitivo.
I tre pilastri del metodo
Niente apprendimento passivo di regole grammaticali, dunque. Il Metodo Ruggiero si fonda su tre principi innovativi:
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Uso della lingua: prima di teorizzare le regole grammaticali, gli studenti sono incoraggiati a usare attivamente la lingua. Questo rende l'apprendimento più spontaneo e meno teorico.
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Apprendimento attivo: gli studenti imparano attraverso l'uso pragmatico del latino, mettendo in pratica ciò che studiano invece di limitarsi a memorizzare nozioni astratte.
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Armonizzazione della grammatica: la morfologia e la sintassi sono introdotte gradualmente, in modo che gli studenti possano prima comprendere il lessico e poi applicarlo in un contesto grammaticale.
Un metodo pensato per gli studenti di oggi
L'idea alla base del Metodo Ruggiero è di rendere il latino più coinvolgente e adatto ai giovani, abituati a una vita molto più dinamica e connessa rispetto alle generazioni passate.
La chiave, come detto, è il coinvolgimento attivo: l'apprendimento del latino diventa uno strumento per esplorare la lingua e la cultura in modo concreto e interattivo, sfruttando tutti i canali sensoriali, come la vista e l'udito.
Imparare il latino, con questo approccio, travalica la sfida intellettuale, e diventa anche un modo per stimolare la curiosità e rendere più divertente il processo di apprendimento.
In un'epoca in cui il cellulare e i social media distraggono facilmente, il Metodo Ruggiero riesce a catturare l'attenzione degli studenti, offrendo loro un'esperienza attiva e motivante.
Una possibile rivoluzione nei licei
Il Metodo Ruggiero ha già iniziato a diffondersi, con il supporto dell'Università del Salento, e sta attirando l'interesse di molte scuole.
Se questa sperimentazione avrà successo, potrebbe cambiare il modo in cui il latino viene insegnato nei licei di tutta Italia, rendendolo più vicino agli interessi e alle esigenze degli studenti di oggi.