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garante della privacy limitazioni scolastiche anche lettura dei temi

Il Garante della privacy è più volte intervenuto nel mondo della scuola, ponendo l'attenzione su quei diritti degli studenti che spesso vengono dimenticati: la pubblicazione di comunicazioni, avvisi e graduatorie con nomi e cognomi e il contemporaneo utilizzo di altri dati personali, anche delicati, non tengono conto del possibile disagio creato ai ragazzi e alle loro famiglie, e sono oggi considerati illeciti dal Garante.

Insomma, la situazione sta cambiando rispetto al passato, e i ragazzi possono esigere che la propria sfera privata non sia esposta al pubblico contro la propria volontà. E questo non solo all'interno della scuola o del comune, ma della stessa classe: ad esempio quando si scrive un tema che parli del proprio mondo intimo o familiare.

SENSIBILITA' VIOLATE - Chi non ha mai scritto temi sul lavoro dei propri genitori o su una pagina di diario un po' introspettiva? Da oggi farlo è rischioso, tanto più se i prof sono soliti correggere gli elaborati facendo leggerli in classe e ad alta voce. Soprattutto se trattano di argomenti delicati di cui i ragazzi non vogliono parlare di fronte ai loro compagni. In questi casi i prof potrebbero incorrere in una violazione della vostra privacy. Proprio per questo, potete rifiutarvi di assecondare l'insegnante nella lettura ad alta voce del vostro elaborato. Insomma, sembrano finite le ansie dei timidi costretti a mettere in pubblico il proprio mondo personale. Tuttavia, ciò non vale per i voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato: questi sono pubblici per esigenze di trasparenza.

TUTELA DELLA FAMIGLIA - Per farla breve: le condizioni familiari di un ragazzo non devono essere messe in piazza, e questo vale per i temi, tanto quanto per i compiti letti in classe, ma non solo. E' così anche per le comunicazioni, per gli avvisi, per le pratiche burocratiche. La scuola, insomma, deve porre particolare attenzione ad alcuni dati sensibili, come quelli sulle condizioni di salute e sull'appartenenza etnica o religiosa, o le condizioni economiche, che sono spesso utilizzati incautamente. Per esempio è vietato pubblicare sul sito della scuola il nome e cognome degli studenti i cui genitori sono in ritardo nel pagamento della retta o del servizio mensa, o di chi usufruisce gratuitamente di alcuni servizio a causa del basso reddito. Anche nelle iscrizioni richiedere informazioni inutili o eccessive, come lo stato di salute dei membri della famiglia, o la religione professata, che spesso sono dati richiesti dagli asili, è considerato illecito dal Garante.

I DATI PERSONALI SONO PERSONALI - La scuola sottovaluta spesso l'importanza che ha evitare di diffondere dati personali e delicati per un bambino o per un ragazzo, forse proprio perché ancora lontani dall'età adulta. Così spesso sono stati compiuti degli illeciti anche nell'offerta di servizi o di informazioni, legati magari a graduatorie, mense, iscrizioni. Ad esempio, in alcuni comuni sono state pubblicate on line le graduatorie per il servizio di scuolabus: peccato che non solo sono stati indicati i nomi e cognomi dei destinatari, ma anche l'indirizzo di residenza e il luogo preciso dove sarebbero saliti e scesi. Una leggerezza che avrebbe potuto avere conseguenze pericolose, ma che non sono passate per la mente a chi ha stilato la graduatoria.

E tu pensi che la tua privacy sia rispettata a scuola?

Carla Ardizzone