Cristina.M
di Cristina Montini
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Preside consiglia agli studenti un po’ grassottelli di non partecipare alla settimana bianca organizzata dalla scuola, perché potrebbero rovinare il soggiorno agli altri più atletici. È quello che è accaduto a Ragusa, in un istituto comprensivo.

Ma ora il dirigente scolastico si stupisce del fatto che lo si accusi di discriminazione.

SE SEI CICCIOTTELLO E' MEGLIO CHE RESTI A CASA - Nella lettera ai genitori in cui invitava al pagamento dell’anticipo per il biglietto aereo, Orazio Caschetto, dirigente scolastico del “Rogasì” di Pozzallo, in provincia di Ragusa, ha anche inserito un suggerimento: “Ribadisco che occorre essere atletici perché diversamente si rischia di rovinare la gita per sé e per il gruppo. Esempio: in una gara di matematica non ci va chi ha insufficienza grave”. E magari qualche genitore con aria un po’ stupita avrà pure pensato di metter il proprio figlio sulla bilancia per controllarne il peso. Ma poi un coro di proteste si è alzato e perfino due consiglieri comunali sono intervenuti per chiedere al preside di rivedere la sua posizione.

PRESIDE: NESSUNA DISCRIMINAZIONE - Tuttavia Caschetto, come egli stesso ribadisce, non ha vietato a nessuno studente la partecipazione alla gita: “La scuola ha scelto di fare anche un'esperienza legata agli sport invernali. Però, non abbiamo escluso nessuno. E' assurdo e indisponente insinuare una qualsiasi forma di discriminazione da parte mia e della scuola”. Assurdo e indisponente? Non tanto visti gli esempi che ha fatto per giustificare la sua decisione e che non aiutano molto a capire le sue buone intenzioni.

IN SETTIMANA BIANCA COME IN PIZZERIA, TUTTI A DIETA! - Caschetto, infatti, ha detto che è “come quando si va in pizzeria: c’è una varietà di scelta e chi magari ha lo stomaco più delicato chiede una pizza con meno ingredienti. Noi abbiamo raccomandato, e sottolineo raccomandato, di partecipare se si è abbastanza atletici, non abbiamo escluso nessuno, in 10 anni di gite non lo abbiamo mai fatto. Non capisco la forzatura di queste parole, forse qualcuno ambisce a un po' di visibilità. Uno che sa sciare capisce cosa significa sciare”.

E' UNA GITA, NON UNA COMPETIZIONE - L’attenzione e il risentimento suscitati dalla sua “raccomandazione”, in realtà, si possono spiegare bene se si considera che la gita è un momento educativo rivolto a tutti gli studenti e nell’organizzarla si dovrebbe tener conto di eventuali limiti (se proprio li vogliamo chiamare così) che gli studenti possono avere, adattando quell’esperienza formativa alle esigenze di tutti. E non solo: che senso ha poi paragonare la gita ad una prova di matematica, se la prima è un momento di socialità e istruzione rivolto a tutti e la seconda uno strumento di valorizzazione delle competenze individuali?

PRONTI, PARTENZA... - Comunque, sta di fatto che lui non ha obbligato nessuno a non andare in gita, quindi, agli studenti del “Rogasì” che insieme al loro giro vita non vedessero l’ora di partire per le piste innevate di Folgaria, a Trento, consigliamo di iniziare a preparare i bagagli, perché la gita è prevista per metà gennaio. E poi chi l'ha detto che le persone magre siano più atletiche? Ricordate Kung Fu Panda? ;)

Voi dove andrete quest’anno in gita?

Cristina Montini

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