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Paolo vittima di bullismo
Fonte: Il Messaggero


Paolo non è stato l’unico bersaglio dei bulli. Anche altri studenti vicini a lui, negli anni, sono stati vittime di continue vessazioni. Anche a scuola. Ma il 15enne, un ragazzo raccontato come "sorridente, educato, sensibile", ha deciso di togliersi la vita nella sua cameretta della casa di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, la notte prima dell'inizio delle lezioni

Quegli insulti continui, i nomignoli e le prese in giro secondo la sua famiglia lo hanno spinto a compiere il tragico gesto, rendendolo l'ennesima vittima di bullismo, inascoltata da chi avrebbe dovuto proteggerla. 

La procura di Cassino indaga per istigazione al suicidio, mentre la Direzione scolastica regionale del Lazio ha avviato un'ispezione negli istituti frequentati dal ragazzo. Un'indagine parallela che il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, intende collegare agli esiti di quella penale.

Indice

  1. Gli altri casi di bullismo
  2. L’indifferenza dei suoi coetanei
  3. L’intervento del Comune e della scuola

Gli altri casi di bullismo

Paolo frequentava l’Istituto Pacinotti di Fondi, il luogo dove - secondo quanto raccontano i genitori - pare sia stato vessato in modo più pressante. La testimonianza non sorprende Giovanni, un genitore che ha vissuto un'esperienza simile: “Anche mio figlio è stato preso di mira da un gruppo di bulli, tutti sapevano”, e spiega di essere intervenuto più volte e aver dovuto minacciare la scuola di coinvolgere i Carabinieri. Solo allora, racconta questo papà, “hanno convocato i genitori di questi ragazzi e gli episodi non si sono più ripetuti”.

La gravità del fenomeno è confermata anche da Sofia (nome di fantasia), un’ex studentessa del Pacinotti, che racconta la sua esperienza e quella di suo fratello, anche loro vittime di bullismo alle medie e alle superiori, le stesse frequentate da Paolo. “Mio fratello veniva continuamente preso in giro, tanto che alla fine ha dovuto cambiare scuola”, aggiungendo che, nonostante il cambio di dirigenza, l'approccio scolastico “sembra essere lo stesso”. Secondo lei, “i professori credono forse che i ragazzi debbano vedersela da soli”, sottovalutando quanto “questi gesti possano pesare su persone sensibili”.

Anche Sofia, come suo fratello, ha dovuto cambiare scuola. “Non ne potevo più”, racconta, “però io avevo la mia migliore amica che mi supportava, non ero sola. Paolo lo era”. Lo conosceva fin da bambino, era “sempre sorridente, gentile, ma usciva soltanto con i genitori”.

Una frase, su tutte, risuona nella piccola comunità: “Paolo non aveva amici della sua età”, come ricordato dall’assessora alla Pubblica istruzione Ester Del Giudice e da Franco Falso, titolare dell'associazione dove Paolo suonava.

L’indifferenza dei suoi coetanei

La solitudine di Paolo la conferma la madre, sottolineando che il figlio aveva un solo amico: "C’era solamente un ragazzo con il quale lui andava d’accordo, perché era educato proprio come lui," ha dichiarato la donna, aggiungendo: "Quando mio figlio si assentava per malattia, l’unico che gli dava i compiti era lui, l’unico che interveniva per difenderlo". 

Una totale indifferenza che si è verificata anche durante il funerale, dove, oltre all'unico amico, gli altri giovani presenti "ridevano, sembrava fossero a una festa", raccontano coloro che erano presenti all’ultimo saluto a Paolo. 

Una percezione di distacco proseguita anche all'uscita dalla scuola, dove si sono recati i genitori di Paolo negli scorsi giorni, per vedere di capirne di più. A parte i genitori, preoccupati per i loro figli perché "sconvolti", molti studenti hanno mostrato una totale indifferenza, con commenti come "non lo conoscevo" o "l’ho visto solo passeggiare in corridoio".

L’intervento del Comune e della scuola

A seguito della tragedia, il Comune di Santi Cosma e Damiano ha annunciato il finanziamento di uno psicologo per offrire supporto ai ragazzi e aiutarli a elaborare il trauma. 

Anche gli insegnanti stanno facendo incontri con gli alunni per parlare di quanto accaduto a Paolo. Tra gli studenti presenti, ci sono anche i quattro bulli, tutti minorenni, i cui nomi sono stati resi noti dal padre della vittima. Probabilmente saranno presto interrogati dagli inquirenti.

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