
Per non rischiare la sospensione, tirate su i pantaloni alla Fantozzi: a Trento gli studenti dovranno dire addio ai pantaloni a vita bassa, il preside ha dichiarato guerra all’abbigliamento indecoroso dei “giovani alla moda”.
PANTALONI OVERSIZE FUORI LEGGE - Ci risiamo, “questi giovani d’oggi non hanno il senso del pudore e della decenza”. Se in passato frasi di questo tipo venivano dette per chi osava indossare il chiodo di pelle o portava i capelli lunghi, oggi sotto accusa sono i pantaloni oversize dei ragazzi che mettono in bella mostra le mutande acquistate da mammà. Ma il preside di una scuola media di Trento ha lanciato un ultimatum a questa “sconceria”, quindi attenzione, altri presidi potrebbero copiare l’esempio!
NOTE PER CHI FA VEDERE LE MUTANDE - Vi piacciono i vostri jeans a vita bassa, o meglio, bassissima? Se frequentate la Winkler di Trento scordateveli, per lo meno quando andate a scuola. Munitevi di cinture, bretelle, spille da balia, quello che volete, ma fate star su quei pantaloni altrimenti i vostri boxer colorati vi faranno collezionare sanzioni disciplinari, anche gravi, per la vostra sfacciataggine. Si può arrivare anche alla sospensione e non si scherza, perché i professori sono tutti d’accordo e ben armati di penna per le note sul registro.

PAR CONDICIO - D’altronde molti Istituti scolastici, tra cui lo stesso Tambosi a cui abbiamo appena accennato, sono già intervenuti nello stesso modo per quanto riguarda alcune mise femminili non propriamente adatte all’ambiente scolastico mettendo al bando scollature generose, canottierine strette e corte, minigonne veramente mini e, ovviamente, pantaloni a vita bassa che magari lasciano intravedere, e a volte senza neanche troppa difficoltà, lo slip o il perizoma.
CI VUOLE BUON GUSTO - L’abbigliamento è un modo per esprimere la propria personalità ed è giusto potersi sentire liberi di indossare quello che ci piace. Tuttavia, pur volendo seguire la moda, è sempre bene lasciarsi guidare principalmente dal buon gusto. Questo significa scegliere un look che sia non solo coerente con il nostro modo d’essere, ma adatto al contesto e all’ambiente in cui dobbiamo stare. La scuola è il luogo per eccellenza deputato all’educazione e pretendere che la biancheria intima rimanga coperta dai vestiti non è poi così strano.
Cristina Montini