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Roberto Tomasi

Alla fine delle scuole medie, ogni studente si trova di fronte a un bivio importante: quale percorso di studi intraprendere per costruire il proprio futuro? Meglio i licei, gli istituti tecnici o gli istituti professionali

Il punto è che ogni strada ha qualcosa di unico da offrire, contribuendo allo sviluppo di competenze specifiche che possono aprire diverse porte nel mondo del lavoro o nella formazione universitaria.

Riconoscere quali abilità sono più in linea con ciascun indirizzo e come queste possono aiutare a realizzare i propri obiettivi è essenziale per fare una scelta più consapevole.

A parlarne è Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, che di strade se ne intende eccome! Protagonista del format TikTok di Skuola.net Like a Pro(f), Tomasi offre una guida per i giovani che devono fare una delle prime grandi scelte della loro vita: tra passioni personali e opportunità professionali, qual è la strada migliore da seguire?

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Che scuola scegliere dopo la terza media? Accetta un consiglio da Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l'Italia ✏️ #orientamentoscolastico #orientamento #terzamedia #esameterzamedia #superiori #liceo #istitutotecnico #professionale

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Indice

  1. Le grandi infrastrutture per il futuro
  2. Le tre competenze chiave per lavorare nelle infrastrutture
  3. Licei, istituti tecnici e professionali: quale strada intraprendere?
  4. Occhio ai falsi miti: la laurea non è l’unica via per la soddisfazione economica

Le grandi infrastrutture per il futuro

“Innanzitutto scegli con passione, ma cerca anche di immaginare quelle che sono le esigenze del futuro”, così esordisce Roberto Tomasi, AD di Autostrade per l’Italia.

Esigenze del futuro, dunque. E diciamo subito che tra queste non possono di certo mancare le infrastrutture, che, ci ricorda Tomasi, sono “fondamentali per ogni grande democrazia”.

Ma facciamo un passo indietro: quali sono le grandi infrastrutture? Ci sono per esempio i trasporti, siano questi su gomma o su rotaia, ma anche tutto il mondo dell’energia e dell’acqua, così come le telecomunicazioni e il digitale. Insomma, un campo vitale che raccoglie in sé tutte quelle opere pubbliche progettate per migliorare la connettività e i servizi di un intero territorio e sostenerne, quindi, lo sviluppo economico.

Le tre competenze chiave per lavorare nelle infrastrutture

E naturalmente tante sono le professioni che fanno capo alle grandi infrastrutture.  

Ma, come assicura Tomasi, sono tre le competenze di rilievo per lavorare in questo settore: “La prima è sicuramente l’ingegneria, perché sempre, per fare grandi opere, servono grandi ingegneri”. Continua l’AD: “Ma c’è anche bisogno di risorse economiche, per cui gli studi economici sono altrettanto fondamentali”. E infine, non va dimenticato che “c’è bisogno di quelle professioni e di quei mestieri che permettono a queste grandi opere di essere concretamente realizzate”.

Licei, istituti tecnici e professionali: quale strada intraprendere?

E quindi cosa scegliere nel pratico? Qual è la strada giusta da intraprendere una volta portato a termine il percorso delle scuole medie? La risposta migliore a queste domande è una soltanto: dipende.  

Le tre strade che si aprono dopo la fine delle medie sono tutte valide, ma diverse. Se i licei sono i percorsi migliori per quegli studenti che intendono proseguire gli studi fino alla laurea, gli istituti professionali sono la scelta più centrata per chi vuole affacciarsi immediatamente sul mondo del lavoro. E poi ci sono gli istituti tecnici, che si pongono tra i due estremi: forniscono una preparazione utile al proseguimento degli studi ma che allo stesso tempo permettono un ottimo inserimento professionale.

Occhio ai falsi miti: la laurea non è l’unica via per la soddisfazione economica

In conclusione, non c’è quindi una “strada giusta”: la scelta deve sempre essere connaturata al singolo studente, al suo carattere e alle sue passioni, ai suoi talenti e ai suoi progetti. 

Ma di sicuro, per compiere la propria scelta, non bisogna affidarsi ai soliti e vecchi falsi miti.

L’Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia ci tiene infatti a ribadire che la laurea non è l’unica via di accesso per “una soddisfazione e un riconoscimento economico di grande valore”.

Spiega infatti Tomasi: “Oggi ad esempio, nella nostra azienda, ci sono tecnici che sono più pagati dei laureati, perché fanno dei lavori di grandissimo valore e di grandissima competenza”.