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soft skills

Le materie scientifiche sono spesso viste dai ragazzi come dei veri e propri ostacoli insuperabili. Per questa ragione sono molti gli studenti che tendono a non considerare i cosiddetti studi STEM (science, tecnology, engineering, math) quando si trovano a dover scegliere il percorso universitario da intraprendere dopo il conseguimento del diploma.

Proprio gli studi STEM, però, sono quelli più richiesti dal mercato del lavoro, bisogna quindi necessariamente sfatare il mito che vede le materie scientifiche come degli ostacoli. E’ quello che ha provato a fare, con successo, il Liceo Scientifico Roiti di Ferrara. Ne abbiamo parlato nella puntata di ‘Verso il futuro e oltre – La scuola che prepara al lavoro di domani’ in onda su Radio 24, realizzata in collaborazione con Skuola.net.

Learning by doing: imparare facendo

Bobine di Tesla per fare musica e luce, mani robotiche, un braccio robotico, una macchina telecomandata che viaggia su acqua e terra. E ciò che hanno realizzato i ragazzi del Liceo Scientifico Roiti di Ferrara assieme a due docenti e sei studenti del MIT di Boston (Massachusetts Institute of Technology). Grazie a loro i ragazzi del Roiti hanno sperimentato il learning by doing, ovvero imparare facendo. Alla base di questa iniziativa, l’idea della docente di matematica e fisica Cristina Trevissoi, che dopo una sua esperienza entusiasmante al MIT, ha deciso che quella esperienza dovevano viverla anche i suoi studenti.“Per molti di loro ha dichiarato la professoressa - andare al MIT a studiare è un sogno, la luna. Hanno toccato la luna stando a casa propria”. E non possiamo che augurare a questa giovani di realizzarlo!

L’entusiasmo dei ragazzi

Tanto l’entusiasmo dimostrato dagli studenti del Liceo Scientifico Roiti di Ferrara che sono stati coinvolti in questo progetto. “Molti dei miei compagni – ha affermato una delle partecipanti – hanno capito grazie a questa esperienza che lavoro vogliono fare dopo il liceo”. L’incontro con i docenti e gli studenti del MIT è stato di grande aiuto per molti dei ragazzi “Alcuni – ha continuato la studentessa del Roiti – si sono appassionati ad esempio alla fisica pratica e vorrebbero proseguire gli studi in quell’ambito”.