
Si abbassa l’obbligo scolastico? È stato approvato ieri il Ddl che permetterà ai ragazzi di lasciare la scuola già a 15 anni e assolvere l'ultimo anno dell'obbligo scolastico lavorando. La norma già fa discutere e si parla di rischio disparità sociale.
A SCUOLA FINO A 15 ANNI - È stato approvato ieri il disegno di legge sul lavoro che permette anche ai ragazzi di 15 anni di iniziare a lavorare con un contratto di apprendistato assolvendo, in questo modo, l’ultimo anno scolastico obbligatorio. La legge, infatti, prevede che i ragazzi vadano a scuola fino almeno a 16 anni; ora invece l’ultimo anno può essere trascorso lavorando in un’azienda anziché trascorrerlo sui banchi di scuola. Molti sono già i commenti negativi.
RISCHIO DISPARITÀ SOCIALE - Secondo Mimmo Pantaleo, segretario generale FLC-Cgil, si tratta del tentativo di demolizione dell'obbligo scolastico a 16 anni e sottolinea che in questo modo verrebbe meno la possibilità di “completare un percorso formativo di base all'altezza dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo del lavoro”.
BISOGNA TUTELARE GLI STUDENTI - Pantaleo, inoltre, evidenzia come questa norma possa portare ad accentuare le disparità sociali perché andrà a toccare soprattutto “i figli delle famiglie più disagiate, certamente non coloro i quali hanno le possibilità economiche per continuare gli studi”.
Anche la Rete degli studenti non è favorevole a questa decisione. Secondo la Rete, infatti, la nuova disposizione non tutela adeguatamente i ragazzi esponendoli a uno sfruttamento “senza diritti né tutele”. La conseguenza è che gli studenti diventerebbero “manovalanza sottopagata”.