
Da quando è iniziata la corsa per limitare l’uso degli smartphone tra i banchi di scuola, diverse nazioni europee hanno avviato politiche più restrittive. Dopo l'Austria e la Danimarca, anche la Francia ha deciso di mettere un freno all’uso dei dispositivi digitali, estendendo le limitazioni fino alla fine delle scuole medie.
Il provvedimento, che entrerà in vigore dal prossimo settembre, obbligherà gli studenti a riporre i propri telefoni in armadietti o custodie sigillate prima di entrare in aula.
Questo nuovo approccio, che mira a ridurre l’impatto delle tecnologie sulla concentrazione e sulle interazioni sociali dei giovani, è stato testato per sei mesi in circa cento scuole, con risultati che sembrano promettenti.
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La Francia e la "pausa digitale" obbligatoria
Dal 2018, la Francia ha avviato una vera e propria guerra contro l’uso eccessivo degli smartphone nelle scuole, iniziando con il divieto di utilizzo alle scuole elementari e medie.
Gli smartphone devono restare spenti negli zaini, senza possibilità di essere utilizzati nemmeno durante la ricreazione.Da questa "pausa digitale" obbligatoria, il ministro dell’Istruzione Élisabeth Borne afferma che ci sono stati feedback del tutto positivi, in particolare per quanto riguarda il miglioramento dell’atmosfera scolastica.
I benefici: più interazione sociale e meno bullismo
I vantaggi di questa misura non sono solo teorici. I risultati concreti della sperimentazione parlano chiaro: gli studenti delle scuole medie francesi hanno mostrato un aumento delle interazioni sociali, una maggiore partecipazione nelle attività fisiche e, di conseguenza, una migliore concentrazione. Il comportamento in classe è migliorato, con una riduzione dei casi di bullismo, fenomeno che purtroppo risulta spesso esacerbato dall’uso improprio dei social media.
La situazione in Italia: un percorso parallelo
In Italia, la situazione sta evolvendo in modo simile, ma con alcune differenze. A partire da quest’anno scolastico (2024/2025), i cellulari sono banditi nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione, ma la modalità di gestione dell’uso degli smartphone viene lasciata alla discrezione delle singole scuole. Non è quindi prevista una modalità specifica di sequestro o gestione, come avviene in Francia.
Un recente studio di Save the Children ha evidenziato che quasi un bambino su tre tra i 6 e i 10 anni usa quotidianamente lo smartphone. La situazione è particolarmente grave al Sud e nelle Isole, dove la percentuale arriva al 44,4%, un dato ben più alto rispetto al Nord 23,9%.