
Prima di un compito si studia al massimo una o due ore, non di più. Questo è quanto affermato dai ragazzi che hanno risposto al nostro sondaggio "Quante ore studi per un compito in classe?". In pole position con un bel 37,9% si collocano gli studenti che se la cavano con una o due ore sui libri, seguiti da quelli che non dedicano più di sessanta minuti allo studio neanche il giorno prima della verifica.
Pochissimi gli studenti che riescono a stare incollati alla propria scrivania oltre le quattro ore.SEMPRE MENO SECCHIONI - A quanto pare o i secchioni sono in calo, o stiamo assistendo al fenomeno della proliferazione dei cervelloni che non hanno troppa necessità di ripassare, neanche prima del compito in classe del mese. Bisogna considerare anche la possibilità che siano in aumento gli scansafatiche, quelli del tutto indifferenti all’andamento scolastico e che si impegnano al minimo sindacabile per restare a galla. Molti sono però gli studenti disciplinati che non hanno bisogno di ripassare troppe ore il giorno prima della verifica, perché si sono impegnati costantemente nello studio, sventando il rischio di restare indietro.
OPINIONI TRA GLI STUDENTI - Stando ai commenti fatti dagli stessi ragazzi, le ore di studio prima del compito in classe, varierebbero a seconda della difficoltà della materia del giorno. Inoltre la molla che farebbe scattare lo studio matto e disperato sembra essere, in molti casi, l’ansia da ultimo minuto. Non pochi sono coloro che faticano a mantenere la concentrazione, e di conseguenza a restare incollati ai libri per diverse ore.
DIVERSI MODI DI AFFRONTARE LA FASE PRE-VERIFICA - Non tutti gli studenti si impegnano alla stessa maniera. Ci sono i fannulloni che, nonostante l’incombere dello spettro del compito in classe, non si spaventano e non si pongono l’obiettivo di un voto alto. L’importante è arrangiarsi e potersi accaparrare al massimo la sufficienza. La loro politica è: un risultato accettabile con il minimo sforzo. Poi ci sono i secchioni, perennemente in ansia alla vigilia di un test: per loro il numero delle ore da impiegare nella preparazione può salire anche a otto o nove. I più temerari sono in grado di affrontare il compito all’indomani anche con un minimo, o pressoché nullo, riposo. Stessa sorte per i ritardatari, quelli che si riducono all’ultimo momento e devono imparare il programma intero in una nottata.
SINTOMI DA PREPARAZIONE DISPERATA - Quali sono i sintomi da preparazione pre-verifica? Innanzitutto il tramonto della fame. Nel caos dello studio disperato, non c’è spazio per spuntini e break, è già tanto che si trovi un po’ di tempo per la cena, divorata alla velocità della luce. Gli occhi si gonfiano come palloni: risultato di un numero insolito di ore trascorso a stretto contatto con i libri. Il dito anulare cambia aspetto a causa dello spuntare di un piccolo callo da scrittura frenetica. La vista dopo un po’ incomincia ad annebbiarsi e, nei casi più sfortunati, sopraggiunge anche un fastidioso mal di testa, per effetto della luce artificiale che accompagna le ore notturne di studio.
CONSIGLI PER GESTIRE AL MEGLIO L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO- Innanzitutto cercare di evitare le maratone finali. Le corse frettolose non producono mai buoni risultati, si tende ad imparare la pappardella a memoria e non capire niente di ciò che si è memorizzato. Bisognerebbe studiare il programma di giorno in giorno e lasciare le missioni impossibili all’agente speciale 007. Per chi proprio non riuscisse a non ridursi all’ultimo momento, allora calma e gesso rappresentano una compagnia fidata. E’ necessario organizzare una scaletta di marcia in modo da non tralasciare alcun argomento. Evitate arrivati a questo punto di perdere tempo con schemi e riassunti. Basterà appuntarsi parole, concetti chiave e formule sintetiche. E’ opportuno non saltare i past, e rincarare la dose di zuccheri almeno nella fase maggiormente impegnativa che corrisponde alle prime tre o quattro ore. Infine ricordate sempre che un buon riposo è necessario per affrontare il compito con lucidità e concentrazione, evitando di correre il rischio di addormentarsi in classe.