
Il rientro a scuola, anche quest’anno, sarà con una sorpresa, non proprio bella: circa 2,7 milioni gli studenti non ritroveranno uno o più dei loro professori ad attenderli in cattedra. Non si tratta di un'ondata di pensionamenti o trasferimenti improvvisi, ma del normale "balletto" delle assegnazioni che si verifica ogni anno.
Sono stati pubblicati, infatti, i dati sui movimenti del personale docente. E i numeri parlano di ben 72.177 docenti che si sposteranno dalla loro sede attuale per andare altrove.
Questo significa che, su un totale di circa 710mila docenti di ruolo, circa il 10,1% del personale cambierà sede. Tradotto: 1 insegnante su 10 si trasferirà.
E a pagarne maggiormente le conseguenze saranno soprattutto gli alunni.
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I motivi degli spostamenti
Il dato di quest’anno, inoltre, è superiore di oltre 14mila unità in più rispetto al precedente. Di questi, una buona parte - 40.339 - si sono mossi su loro richiesta, magari per avvicinarsi a casa o per una nuova opportunità.
Ci sono poi 2.709 docenti che sono stati spostati a domanda condizionata, perché la loro cattedra non è più assicurata, soprattutto per via di un sovrannumero di organico.
Mentre 21.100 movimenti sono avvenuti d'ufficio, cioè decisi dall'amministrazione, inclusi i posti accantonati per i nuovi assunti.
Inoltre, nel totale ci sono anche 1.509 passaggi di cattedra (stesso ruolo, materia diversa) e 6.460 passaggi di ruolo (cambio di ordine e grado di scuola).
E a tutto questo si aggiungeranno poi, a settembre, altri docenti di ruolo in assegnazione provvisoria, che si sposteranno solo per un anno.
Chi si sposta di più, dalla scuola dell'infanzia alle superiori
In questi movimenti di docenti non tutti i gradi di istruzione sono coinvolti allo stesso modo. Nella scuola dell'infanzia, la percentuale di docenti in movimento è dell'8,2% del personale di ruolo. Salendo, per la scuola primaria (le elementari), i docenti che cambieranno sede sono 17.842, pari al 7,5%.
Nella scuola secondaria di primo grado (le medie), invece, ben 17.366 professori - pari all'11,7% - cambieranno sede.
Le percentuali aumentano decisamente quando arriviamo alla scuola secondaria di secondo grado (le superiori), dove i docenti che si sposteranno saranno 29.911, il 12,5% del totale.
Quante classi saranno coinvolte
Ora non resta che capire, nello specifico, quante saranno le classi - tra le circa 210mila funzionanti nella scuola secondaria di primo e secondo grado - che a settembre avranno tutti i professori confermati.
È difficile quantificarlo, ma una stima porta a ritenere che non potrà essere inferiore ai due terzi del totale (circa 140mila classi). Questo significa che, purtroppo, circa un terzo delle classi si troverà a fare i conti con almeno un cambiamento.
Di conseguenza, secondo una stima effettuata da Tuttoscuola, saranno circa 2 milioni e 700mila gli studenti delle scuole di I e II grado che a settembre potrebbero non vedere in cattedra uno o più professori dell'anno precedente (compresi quelli andati in pensione).
A questi, poi, si aggiungano i docenti con contratti a tempo determinato, che molto raramente vengono riconfermati sulla stessa cattedra, specialmente nel "sostegno", dove la percentuale di mobilità si attesta attorno al 60% del personale.