
Dal 31 marzo al 5 aprile, un liceo di Bologna è stato al centro dell'attenzione: studenti in occupazione, aule trasformate in spazi di protesta, e una settimana di attività sospese.
Ma ora arriva il conto, ed è salato: quasi 8.500 euro di danni. A comunicarlo ufficialmente è stato il dirigente scolastico, attraverso una circolare inviata il 24 aprile a famiglie, alunni e personale scolastico.
Nella lettera si chiarisce chi dovrà pagare e come si dovranno raccogliere i soldi: a occuparsene dovranno essere gli studenti promotori dell’occupazione.
La conta dei danni
Secondo il dirigente, i danni causati durante l'occupazione ammontano precisamente a 8.452 euro, distribuiti in questo modo:
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1.538 euro per i problemi riscontrati alle attrezzature informatiche presenti nelle aule
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6.914 euro per danni a arredi, muri, servizi igienici
Il calcolo della cifra è stato fatto in due momenti diversi: "Preventivo effettuato, per la parte informatica, dai nostri tecnici, e per la parte strutturale dopo sopralluogo da parte dei tecnici della Città Metropolitana di Bologna", si legge nella circolare.
Quindi, i danni sono certificati da perizie tecniche ufficiali, non da semplici impressioni.
Chi deve pagare? Gli studenti coinvolti
La questione più spinosa è: chi pagherà?
Il Consiglio d’Istituto ha deciso in modo inequivocabile: dare l'incarico diretto agli studenti promotori dell’agitazione e ai firmatari della comunicazione formale di occupazione di raccogliere i fondi di risarcimento, entro il 10 maggio, anche rivolgendosi agli studenti che hanno aderito all’occupazione votando positivamente.
Non solo quindi chi ha firmato la comunicazione ufficiale, ma anche chi ha votato a favore dell’occupazione sarà coinvolto nella raccolta dei soldi. Ce la faranno in così poco tempo?