
Il Miur ha inviato a tutte le scuole una circolare in cui si invitano le scuole ad utilizzare le giornate dal 27 al 30 aprile per affrontare il tema dell’immigrazione e dell’integrazione con gli studenti, in memoria delle centinaia di vittime che hanno perso la vita nel Canale di Sicilia. Le scuole sono quindi chiamate a organizzare seminari, iniziative con esperti, incontri anche in orario extrascolastico.
IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL MARE - "700, 900, 950 sono numeri. Ma sono numeri che nascondono vite umane, spezzate in un viaggio che questi migranti affrontano nella speranza di un miglioramento delle loro condizioni di vita" - scrive Giovanna Boda, Direttore della Direzione Generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione del Miur, nella circolare inviata stamattina alle scuole - "Per rendere onore alla memoria dei tanti migranti che hanno perso la vita nel viaggio verso l'Italia e per far sì che la loro morte non rimanga sulle pagine dei giornali ma sia piuttosto compresa a vantaggio di una società sempre più lucida e inclusiva, il Miur ha quindi deciso di dedicare i giorni dal 27 al 30 aprile ad azioni di sensibilizzazione nelle scuole". La circolare propone quindi di organizzare incontri, seminari e attività. "La scuola non è solo un luogo di studio nozionistico ma anche spazio di incontro e di analisi di ciò che avviene intorno ai nostri ragazzi. E' luogo per eccellenza in cui si impara e si pratica l'inclusione e l'accoglienza" - Così si conclude la circolare, ricordando il ruolo della scuola per la formazione dei cittadini.
VIETATO RIMANERE IN SILENZIO - “Una tragedia immane si consuma sotto i nostri occhi nel Mediterraneo – sottolinea il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone - Migliaia di uomini e donne muoiono nel Canale di Sicilia mentre gli scafisti, i nuovi schiavisti del XXI secolo, speculano sulle loro vite. Non possiamo rimanere inermi. Abbiamo invitato le scuole, attraverso una circolare, a parlarne per andare oltre l’emergenza: la disperazione, i conflitti e la povertà da cui i migranti scappano, la speranza di un futuro migliore, il ruolo dell’Europa e dei singoli paesi nell’accoglienza e nell’integrazione. La scuola - conclude Faraone - è il luogo per eccellenza dove si approfondiscono le cause e si riflette sulle soluzioni”.
Carla Ardizzone