
Questa mattina, al liceo classico Dettori di Cagliari, si è sfiorata la tragedia: il soffitto della classe IC al piano terra è crollato rovinosamente, ferendo una professoressa, poi soccorsa da un ambulanza del 118 e una studentessa, a cui è stato consigliato un controllo medico. I vigili del fuoco hanno fatto immediatamente evacuare l'istituto. Non è la prima volta che crollano i soffitti delle scuole. Molto spesso va bene, alle volte qualcuno ci rimette la vita. Come Vito Scafidi, che non smetteremo mai di ricordare, morto il 23 Novembre del 2008.
GLI STUDENTI AVEVANO GIA' MANIFESTATO IN SARDEGNA- Secondo quanto ci riferisce l'UDS, già durante le manifestazioni regionali del 15 e del 22 novembre gli studenti avevano lanciato l'accusa alle politiche regionali per l'indifferenza e la superficialità con cui si è trattata questa tematica, lasciando in maniera provocatoria un manichino ricoperto di macerie di fronte al palazzo regionale e simboleggiare le morti dovute alle mancanze dell'edilizia scolastica.
IL RAPPRESENTANTE DEGLI STUDENTI: UN BOATO E POI VIA LA LUCE - “Abbiamo sentito un boato, poi si è staccata la corrente elettrica e abbiamo capito che era successo qualcosa di grave”. È il racconto di Alessandro Marongiu, rappresentante degli studenti del Liceo Dettori intervistato da SardiniaPost. Come racconta il rappresentante degli studenti, i ragazzi della 1a C “erano sconvolti, alcuni piangevano. Li abbiamo portati all’esterno dove sono andati tutti gli studenti dell’ala inferiore. Vigili del fuoco e ambulanze sono arrivate subito, per fortuna i due studenti sfiorati dai calcinacci non hanno riportato ferite gravi e le loro condizioni non sono preoccupanti, mentre la professoressa, ferita alla testa è stata subito trasportata in ospedale”.
SARDEGNA TERRA DI EDIFICI FATISCENTI - "Questo non è che uno dei molti casi in cui la vita stessa degli studenti è messa a repentaglio", dichiara Giobbe Lahouioui, coordinatore regionale dell'Unione degli studenti Sardegna. "Troppe volte abbiamo denunciato le condizione spaventose in cui sono ridotte le scuole isolane. Dall'amianto degli istituti di Sant'Antioco agli allagamenti dell'artistico di Quartu, è lampante che la situazione è tragica ed emergenziale”. “Gli studenti sardi sono costretti ogni giorno a studiare in edifici costruiti per il 60% prima degli anni 70, di cui la metà è senza certificato di agibilità e una scuola su dieci è su un territorio a forte rischio idrogeologico” - continua Lahouioui - “Non possiamo tollerare che l'attenzione sul tema venga posta solo in seguito alle tragedie, non possiamo accettare interventi tampone pagati con la vita dei nostri compagni, pretendiamo immediatamente un piano straordinario di finanziamenti per la messa in sicurezza e l'ammodernamento di tutte le scuole sarde, perché non si può morire entrando a scuola!”.
EDILIZIA SCOLASTICA, L'ITALIA HA PRESO UN MUTUO - Il Ministro Carrozza fin dal suo insediamento sta lavorando su questo tema, arrivando addirittura a minacciare le dimissioni se non fossero state investite delle risorse proprio sull'edilizia scolastica. Grazie all’intervento della Banca Europea per gli Investimenti e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, nella programmazione 2013-2015 verrà un piano di edilizia scolastica senza precedenti: 850 milioni per le ristrutturazioni, l’adeguamento antisismico, l’efficienza energetica, la costruzione di nuove scuole. Questi soldi non sono sufficienti per risolvere il problema per intero: si stima una spesa di 3 miliardi di euro per riqualificare il nostro patrimonio di edilizia scolastica. Tuttavia è sempre un buon inizio.
Daniele Grassucci