
Venezia, città dalle grandi meraviglie, si trova adesso al centro di alcune problematiche organizzative che riguardano da vicino l’esame di Stato 2024.
In particolare, a riscontrare un ostacolo sono i docenti: l’elevato costo della vita nella città lagunare li sta spingendo a disertare la loro partecipazione nel ruolo di commissari d’esame.
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Maturità: compensi troppo bassi per sostenere la vita a Venezia
La bellezza di Venezia, si sa, presenta sul conto alcune sfide logistiche non indifferenti. Ma il vero problema in questo caso sono i costi esorbitanti della vita, tra cui alloggi e trasporti, due fattori fondamentali nella quotidianità lavorativa degli insegnanti, che a giugno dovranno soggiornare e spostarsi per diversi giorni nella città. Una situazione di grande disagio che si fa sentire anche negli istituti scolastici, che dovranno gestire una complessità organizzativa e finanziaria per la partecipazione dei commissari esterni alla Maturità 2024. Per quanto riguarda la regolazione dei compensi, il decreto interministeriale prevede 1.249 euro per il presidente di commissione su due classi, la metà se ne ha una sola, 911 euro per un commissario esterno e 399 per uno interno. Si tratta, in altre parole, di compensi troppo bassi in considerazione dei prezzi da sostenere per il soggiorno a Venezia.
Così spiega Luigi Zennaro, presidente dell’ANP Veneto, come riportato da ‘La Nuova Venezia’: “Molti commissari esterni si mettono in malattia e questo causa non pochi problemi all’Ufficio scolastico che durante gli scritti deve correre a nominarne altri, sperando che accettino. Una volta c’era tutta una generazione di docenti che si proponeva, ma ora stanno andando in pensione, alcuni sfruttano la possibilità di farlo per i tre anni successivi, ma il problema è che manca il ricambio, non ne vale più la pena considerando quanto si prende”.
E tutto questo può portare a un riflesso negativo sugli studenti e sulla qualità dell’esame di Stato.