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Matteo Salvini protesta su TikTok il sistema di valutazione della scuola primariaIl vicepresidente del Consiglio nonché ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un video su TikTok, ha criticato il sistema di valutazione della scuola primaria perché troppo complicato.
“Non è più semplice rimettere i voti con i numeri?”, chiede.

Instagram Matteo Salvini

Lo spunto della protesta è arrivato da un’esperienza diretta. Salvini ha infatti raccontato di aver preso visione della pagella online della figlia, rimanendo piuttosto disorientato e perplesso. A riportare la notizia è ‘Agenzia Vista’.

Matteo Salvini: "Non capisco a chi diano fastidio i voti"

Matteo Salvini non ha dubbi: il sistema di valutazione della scuola primaria è troppo e inutilmente complicato. Lo afferma durante una diretta su TikTok, in cui racconta della pagella della figlia: “Ho visto la pagella online di mia figlia, quinta elementare. Per interpretarla e capirla ci vuole la laurea. Non so se mi ascoltano altre mamme e papà o professori. La pagella è lunghissima, ai miei tempi c’erano le materie con Ottimo, Distinto, Sufficiente. Ora per italiano ci sono otto voci, senza giudizi ma Avanzato, Intermedio, Base o In via di prima acquisizione”.

Matteo Salvini auspica quindi un cambio di rotta, magari mettendo la retromarcia per tornare a un sistema di valutazione vecchio, sì, ma più chiaro. “Non è più semplice rimettere i voti con i numeri?”, chiede il vicepresidente. “In questo modo quattro è quattro, sei è sufficiente, nove è eccellente, tre vuol dire che bisogna ripensare qualcosa. Non capisco a chi diano fastidio i voti. Dicono che turbino i bambini, e invece così ci mettono un quarto d’ora a capire com’è andata l’interrogazione. ‘In via di prima acquisizione’ ho capito che significhi ‘Insufficiente’. E allora meglio dire Insufficiente.

Il vicepresidente entra così nel dibattito sui voti a scuola, un tema su cui si confrontano da anni pedagogisti ed esperti di didattica. “Riportiamo un po’ di semplicità, di normalità, tagliamo un po’ i tempi persi”, ha concluso Matteo Salvini.

Sistema di valutazione nella scuola primaria: livelli dell'apprendimento

Addentriamoci adesso nel merito della questione. Come funziona la valutazione nella scuola primaria? Cosa significano le voci che hanno sostituito i classici voti?

Innanzitutto non si parla più di voti ma di livelli dell’apprendimento. Così si legge nelle Linee guida del Ministero dell’Istruzione: “I docenti valutano, per ciascun alunno, il livello di acquisizione dei singoli obiettivi di apprendimento individuati nella progettazione annuale e appositamente selezionati come oggetto di valutazione periodica e finale”.

A questo scopo vengono individuati 4 livelli di apprendimento con le seguenti diciture e relativa descrizione:

  • Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
  • Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
  • Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
  • In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
  • Se proprio dovessimo tradurre nel precedente sistema di valutazione, possiamo far valere la corrispondenza (pur con le dovute differenze): Avanzato=Ottimo, Intermedio=Distinto, Base=Sufficiente e In via di prima acquisizione=insufficiente.

    Definizione dei livelli: le dimensioni dell'apprendimento

    Per quanto riguarda la definizione dei suddetti livelli, si legge inoltre: I livelli sono definiti sulla base di dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che permettono di formulare un giudizio descrittivo. È possibile individuare, nella letteratura pedagogico-didattica e nel confronto fra mondo della ricerca e mondo della scuola, quattro dimensioni che sono alla base della definizione dei livelli di apprendimento. I livelli si definiscono in base ad almeno quattro dimensioni”.

    Le 4 dimensioni sono delineate come segue:

  • l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente;
  • la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire;
  • le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti informali e formali; Il Ministro dell’Istruzione;
  • la continuità nella manifestazione dell'apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai.