Cristina Montini
di Cristina Montini
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Maschi e femmine, studenti e studentesse

Con il rientro a scuola si torna a parlare del sovraffollamento delle aule, ma questa volta il problema ha dato adito a una polemica per certi versi quasi divertente: ingressi separati per maschi e femmine in una scuola di Pistoia, così si evita che le ragazze siano molestate.

NON C'È SPAZIO - C’è chi grida al ritorno al Medioevo, c’è chi si scandalizza e chi fa l’offeso, ma sembrerebbe tutto frutto di incomprensioni e dichiarazioni infelici rilasciate senza pensare alle conseguenze. Vi spieghiamo. Il liceo artistico “Petrocchi” di Pistoia si è trovato, quest’anno, ad avere un numero maggiore di iscritti rispetto a quanti ne possa effettivamente ospitare, così è stato deciso di trasferire alcune sezioni nell’istituto professionale “Pacinotti” che gode di alcune aule libere.

STUDENTI SCOSTUMATI? - Il punto è che il “Petrocchi” è frequentato per lo più da ragazze, mentre il “Pacinotti” da ragazzi e la preside dell’artistico, Elisabetta Pastacaldi, si sarebbe lasciata sfuggire tale dichiarazione: “Non voglio che le ragazzine ricevano molestie”, chiedendo che alle sue studentesse fosse assicurato un secondo ingresso separato.

CHE OFFESA! - Apriti cielo! I maschietti del professionale, così gentili nell’offrire ospitalità, non l’hanno presa bene e hanno manifestato il loro risentimento attraverso i due rappresentanti d’Istituto. Anche i loro genitori non sono rimasti in silenzio: “I nostri ragazzi non sono orchi”.

AVETE CAPITO MALE - La Pastacaldi, però, è intervenuta di nuovo per spiegare meglio le sue intenzioni e per sedare la polemica. “Non ho mai affermato – ha dichiarato la Preside – di dover dividere gli alunni perché di sesso diverso, anche perché il “Petrocchi” è una scuola mista: le mie parole sono state in tutto e per tutto travisate. La mia preoccupazione sulla sicurezza semmai era dettata dalla necessità di facilitare la vigilanza, come la legge vuole, da parte di insegnanti e collaboratori scolastici dei propri studenti: questa non è realizzabile in caso di promiscuità, occorre pertanto provvedere all’organizzazione delle classi in modo che docenti e bidelli possano adempiere ai loro obblighi”.

NIENTE DIVISIONI - Basterà questo a sedare gli animi? Intanto l’assessore provinciale all’istruzione, Paolo Magnanensi, assicura che non si procederà a divisioni di genere e che sono al lavoro per trovare la soluzione migliore possibile.

La tua scuola è a maggioranza femminile, maschile o mista?

Cristina Montini

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