Cristina.M
di Cristina Montini
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marijuana

Una studentessa si sente male a scuola dopo aver fumato marijuana durante le lezioni e gli altri studenti per protesta scrivono al Sindaco della città per dire che loro non sono dei tossici e neanche studenti di serie B.

SI SENTE MALE DOPO UNO SPINELLO, PROTESTA DEI COMPAGNI - L’episodio risale a lunedì 16 gennaio quando una studentessa dell’Istituto Savioli di Riccione ha accusato un malore dopo aver fumato uno spinello a scuola. La stampa locale, riportando l’accaduto, evidentemente non ha usato una particolare sensibilità, perché gli studenti dell’Istituto coinvolto hanno deciso di scrivere una lettera indirizzata direttamente al sindaco di Riccione, Massimo Pironi, per ribadire la loro dignità e la loro estraneità ai fatti. Ecco un significativo estratto della lettera:

“Siamo qui a parlare riguardo quanto accaduto lunedì 16 gennaio 2012 e dopo i commenti negativi sulla nostra scuola susseguitisi sulle varie testate giornalistiche e telegiornali provinciali. Il nostro istituto è stato etichettato come un istituto di nulla facenti e di tossici.
Noi studenti abbiamo deciso di chiarire la situazione: da sempre veniamo considerati studenti di serie B solamente perché studiamo presso un istituto professionale e non in un liceo; oramai siamo abituati a simili illazioni, ma di essere considerati dei tossici per un problema che non è un singolo episodio all’interno della nostra scuola, ma è ben radicato nella società”.

NON SIAMO TOSSICI - Preoccupati che l’immagine della scuola, che loro stessi hanno contribuito a rendere migliore negli anni, possa essere distrutta da un singolo ed isolato episodio, hanno deciso di prendere in mano la situazione e difendere quanto di bello hanno costruito finora. Al Sindaco hanno addirittura avanzato delle proposte per potenziare e rendere più efficace la lotta all’uso di droghe: “A nostro avviso si potrebbero ridurre seriamente tali eventi, semplicemente effettuando controlli periodici seri e non solo la presenza di volanti nel parcheggio con funzione di spaventare i possibili giovani trasgressori”.

GIOVANI DI OGGI - Questa iniziativa ci ha colpito perché è un esempio costruttivo di protesta e una dimostrazione che le nuove generazioni non possono essere etichettate negativamente solo a causa del comportamento di pochi. Così come non tutti i 28enni non laureati sono sfigati, non tutti gli studenti di un professionale sono dei “poco di buono”. Abituiamoci quindi a non ragionare per stereotipi e impariamo a difendere, con determinazione e ingegnosità, i nostri diritti e la nostra dignità.

Nella tua scuola si fumano spinelli?

Cristina Montini