
Fino a sei ore al giorno con il cellulare in mano, spaziando tra TikTok, Instagram e altri social media molto frequentati dagli adolescenti. La storia di Maria (nome di fantasia) ci aiuta a capire meglio la difficile situazione in cui si trovano oggi i giovanissimi. E, soprattutto, i rischi a cui sono frequentemente esposti per via dell'utilizzo smodato di smartphone e della rete web.
Crisi di panico, tachicardia, formicolio alle mani: sono solo alcuni dei disagi con cui la studentessa convive, causati dall'eccessivo uso dei dispositivi digitali. Un dinamica che l'ha spinta a isolarsi sempre di più, rinunciando addirittura alle lezioni: Maria, infatti, non va a scuola da Natale e sembra non avere la minima intenzione di tornarci.
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Il ddl sui rischi derivanti dall'uso di smartphone: “Non possiamo più girarci dall'altra parte”
Una storia riportata da 'MessinaToday' e raccontata dal pediatra-deputato M5S Carlo Gilistro, che stamani ha presenato all'Ars (Assemblea Regionale Siciliana) - insieme a Nuccio di Paola e Antonio De Luca, rispettivamente coordinatore regionale M5S e capogruppo M5S all'Ars e Salvatore Nocera Bracco, medico e facilitatore dialogico - il ddl che punta a delegare al Parlamento nazionale una legge che miri a realizzare una campagna di informazione sui pericoli derivanti dall'uso precoce e smodato di queste apparecchiature. La storia di Maria è solo una delle tante con cui il deputato è entrato in contatto: “Stava cinque, sei ore al giorno – racconta Carlo Gilistro, il pediatra che l'ha in cura – col cellulare in mano, saltando da TikTok a Instagram o ad un altro dei tanti social frequentatissimi dagli adolescenti. Ora il cellulare lo vede pochissimo, non più di un'ora al giorno, ma la strada del recupero totale è ancora lunga. Non vuole persino uscire da casa. Nemmeno il Carnevale, che amava tanto, è riuscita a strapparla dalle quatto mura della sua stanzetta dove si è rifugiata: i contraccolpi dell'abuso del cellulare sono stati troppi”.
“Nell'ultimo decennio – dice - sono decuplicati. Alcuni di questi ragazzi svengono spesso, vomitano di frequente o accusano fortissimi mal di testa, innescando una serie di esami tanto inutili quanto dannosi, anche se a volte basta un colpo di tosse particolare per mettere il medico sulla giusta strada, facendogli capire che alla radice dei malesseri non ci sono patologie occulte, ma l'uso sconsiderato delle apparecchiature elettroniche. Che va assolutamente regolamentato, prima che sia troppo tardi”.
Urge dunque un intervento mirato da parte delle istituzioni: e la campagna di sensibilizzazione non può che essere il primo passo. Anche perché, ricorda il deputato Gilistro, “i nostri ragazzi, le nostre famiglie stanno pagando un prezzo troppo alto per quello che riguarda la salute mentale e fisica dei nostri giovani. Non possiamo più girarci dall'altra parte. Il mio disegno di legge serve innanzitutto a creare una coscienza collettiva sull'uso smodato e scriteriato dell'uso degli apparecchi digitali”.