
Il padre dei 'Promessi sposi' viene così visto per la prima volta sotto una nuova luce, allontanandosi da quell'accezione da uomo burbero di mezz'età che tradizionalmente gli veniva affibbiata. Un uomo forse contraddittorio, ma passionale, riflessivo, messo alla prova da una vita non facile e da un'Italia in tumulto, ben raffigurata nella sua celebre opera.
Ribelle e svogliato a scuola: chi era davvero Alessandro Manzoni?
Il ritratto che oggi ci viene consegnato insomma, testimonia un Manzoni diverso – non bigotto, ma all'avanguardia – che amava conversare in dialetto milanese e fare il filo alle ragazze. L'autrice delinea in maniera sapiente alcuni tratti del celebre scrittore che – da giovane – non si distanziava poi così tanto dalle generazioni di oggi. Manzoni era ironico, divertente e amava esprimersi in dialetto milanese: era – secondo la scrittrice Mazzoni - ”un affascinante conversatore”. In età giovanile il Manzoni mostrava un atteggiamento ribelle e libertino, frutto di un'infanzia difficile. Dopo la separazione dei genitori – e l'abbandono da parte della madre – lo scrittore venne rinchiuso in un collegio cattolico. Da subito si mostrò ben poco propenso allo studio – svogliato, senza voler esagerare – ” preferendo, insieme ai suoi compagni più scapestrati, leggere libri proibiti o giocare d'azzardo o fare il filo alle ragazze”.
La scrittura come missione
Da adulto divenne un uomo spinto da delle fortissime passioni. L'autrice ne parla come di un “patriota risorgimentale”: Manzoni sentiva il desiderio di scrivere ma anche di agire politicamente; un dissidio interno che il poeta si porterà dentro tutta la vita. E così, mentre i suoi amici organizzavano cospirazioni contro gli austriaci, venivano incarcerati o uccisi, Manzoni iniziò a scrivere 'I Promessi Sposi'. Un'opera che oggi viene vista dagli studenti come 'noiosa' ma che – grazie al lavoro di Mazzoni – acquista un rinnovato significato. Conoscendo prima il Manzoni uomo, si possono intravedere nel suo romanzo tutte le criticità del suo tempo.L'Italia invasa; le prepotenze e i soprusi; il desiderio di libertà e indipendenza da un lato. Dall'altro, la testimonianza di una vita difficile: la morte della prima figlia, le epidemie, le rivolte. Spesso turbato da crisi nervose, il poeta cadeva in una spirale di malinconia; la stessa che traspare in molti passi del romanzo. La sua fu la gioventù di un ragazzo dei suoi tempi, segnata da una tragica vita familiare ma anche da avvenimenti che scossero l'intero Paese. E, proprio come fa oggi la GenZ, anche Manzoni fu un attento osservatore - e all'occorrenza denunciatore - dei mali della sua epoca. E se dopo aver letto questo articolo, vuoi saperne di più, ecco un link che può farti comodo.