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di Cristina Montini
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Proteste studentesche per il diritto allo studio: studenti universitari e delle scuole superiori uniti per difendere i loro diritti, contro la legge Aprea, contro i tagli all'istruzione e alla ricerca

Si conclude oggi la tre giorni di proteste che ha visto gli studenti protagonisti di una mobilitazione estesa dal Nord a Sud dell’Italia. Azioni dimostrative, cortei, occupazioni che hanno interessato tanto le scuole quanto le università.

Il denominatore comune è stato il diritto allo studio in tutte le sue sfaccettature. E non finisce qui, sabato 27 ottobre l’appuntamento è con il “No Monti Day”.

PERCHÉ PROTESTARE - Partiamo dalle motivazioni degli studenti. Innanzitutto le proteste riguardano la legge 953, meglio nota come legge Aprea; si chiedono, poi, maggiori investimenti nel settore dell’istruzione e della ricerca; si richiede un maggiore interesse verso l’edilizia scolastica e, quindi, non solo nei confronti della informatizzazione delle scuole; si scende in piazza anche per la tutela del diritto allo studio, in particolare per gli universitari fuori corso verso i quali è stato previsto un aumento delle tasse universitarie; a Roma, poi, gli studenti hanno protestato anche contro il sindaco Alemanno contro l’aumento del prezzo dei biglietti per i trasporti e le agevolazioni solo in base all’ISEE.

LE PROTESTE DI QUESTI GIORNI - Di seguito vi elenchiamo alcune delle azioni dimostrative e delle proteste che gli studenti in questi giorni hanno portato avanti e che ancora oggi li vedranno sul campo per difendere i loro diritti.

ROMA - Armati di megafoni e cartelli, ieri pomeriggio, gli studenti sono saliti sugli autobus fermi al capolinea della stazione Termini contro i tagli ai trasporti. Stamattina, invece, un’azione dimostrativa è stata organizzata davanti all’Istituto alberghiero “Gioberti”, a Trastevere, per chiedere maggiore attenzione all’edilizia scolastica. Alla Sapienza, un gruppo di universitari ieri ha occupato la Scuola di Eccellenza in viale Regina Elena per protesta contro i continui tagli alla scuola e all’università e, presso le tensostrutture della facoltà di Giurisprudenza, hanno tenuto un’assemblea sull’argomento.

IN TUTTA ITALIA - A Torino gli studenti ieri hanno occupato un ufficio postale contro i prestiti d’onore rivendicando, così, il diritto allo studio. A Salerno si è tenuto prima un sit-in sotto la sede della Provincia e poi un corteo non autorizzato per le strade del centro. A Pisa gli studenti hanno bloccato il Consiglio di facoltà di Lingue. A Milano, assemblee in varie scuole e a Napoli si sono tenute lezioni in piazza. A Lecce sono state occupate le mense e a Bari si è tenuto un presidio davanti al Consiglio di Facoltà di Scienze della formazione.

NO MONTY DAY - E domani, sabato 27 ottobre, ancora in piazza per il “No Monti Day”. La mobilitazione a carattere nazionale si terrà a Roma per protestare contro la politica dell’austerity e contro il precariato, i licenziamenti e i privilegi di classe. Saranno presenti anche gli studenti per la difesa della scuola e della ricerca pubblica. Intanto, però, il Moige, il Movimento dei genitori, fa sapere di essere preoccupato per le continue interruzione della didattica a causa delle proteste studentesche e auspica “una scuola libera da rivendicazioni politiche”.

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Cristina Montini