
Oggi 16 novembre le piazze italiane sono state invase da cortei studenteschi: le associazioni puntano il dito contro i tagli all’Istruzione che si sono susseguiti nel corso degli anni e che sembrano non arrestarsi nemmeno adesso.
Da questo aspetto principale del problema si dipanano, come in una matassa, tutti gli altri temi e le problematiche riguardanti non solo l’edilizia e la sicurezza degli istituti scolastici ma anche tutti quegli emendamenti attinenti al diritto allo studio e agli investimenti pubblici in materia di istruzione.










Manifestazione 16 novembre, le novità dalle piazze
Gli organizzatori delle manifestazioni studentesche del 16 e 17 novembre in 70 città italiane hanno dichiarato il fine di rendere la scuola ‘libera, gratuita, democratica e ribelle’.In 100mila studenti avrebbero partecipato alle iniziative, cortei ed eventi programmati oggi.
Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza, rivendica un cambiamento di rotta per i fondi pubblici a disposizione, proponendo ad esempio un taglio di 2 miliardi ai petrolieri da destinare invece agli investimenti nell’istruzione.
Giulia Biazzo, invece, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti sottolinea l’aspetto delle condizioni pericolanti e fatiscenti dell’edilizia scolastica e dei tagli alla didattica, in particolari di quelli relativi all’alternanza scuola lavoro.
Sul fronte universitario inoltre, si fa sentire la voce di Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario, che lamenta diversi aspetti in cui versano i nostri atenei a causa degli scarsi fondi, tra cui quello edilizio degli edifici, dell’accesso e del reclutamento a numero chiuso, e infine quello che riguarda l’insufficienza degli alloggi e delle borse di studio universitarie rispetto ai numeri e alle richieste degli studenti.
Ciò che si propone di essere l’Onda d’urto va oltre una rumorosa protesta poiché vuole presentare, col sostegno delle tre organizzazioni citate, una serie di proposte concrete fatte dagli studenti, raccolte e ordinate in un plico che è possibile visionare integralmente a questo link.
Manifestazione 16 novembre: proposte degli studenti per la scuola
Ecco sono strutturate le principali proposte contenute dal documento e in cosa consistono. Bisogna solo dire in via preliminare che ogni proposta è seguita ad un confronto costante con le medesime situazioni europee sui vari aspetti presi in esame.
Alcune delle soluzioni presentate per contenere i costi scolastici toccano punti quali l’abbassamento delle tasse, dei libri e del materiale didattico e l’aumento delle borse di studio. Per ciò che riguarda invece, la formazione universitaria, in riferimento alla contribuzione prevista, si sostiene a gran voce il ‘No-tax area’ contro la diminuzione di fondi statali necessari a sostenerla e contro il conseguente incremento dei costi richiesto agli iscritti per poterla sostenere. Ciò che viene richiesto è l’aiuto di finanziamenti pubblici, poiché se è vero che l’università è un’istituzione imprescindibile nel processo che intensifica lo sviluppo economico e sociale del Paese, allora è impensabile istituirla e mantenerla soltanto con i soldi degli studenti che vi studiano dentro.
Inoltre, si chiedono agevolazioni economiche non solo sui trasporti ma anche sugli affitti che spesso lucrano sui sacrifici delle famiglie degli studenti fuori sede ed inoltre un sussidio in alcuni servizi anche per tutti quegli studenti privi dei requisiti che danno accesso alle borse di studio.
Si chiedono inoltre più investimenti nella ricerca e nella cultura, sottolineando inoltre come il diritto allo studio non deve essere a numero chiuso, proprio per concedere a tutti le stesse possibilità di crescita.
16 novembre: Flash mob a Roma a Montecitorio
Per oggi 16 novembre è previsto un flash mob alle 15:30 a Roma in piazza Montecitorio a cui parteciperanno tutti gli studenti delle suddette organizzazioni, indossando la maschera di Dalì come provocazione alle autorità: ‘perché noi, la maschera, non abbiamo paura di toglierla’. Ovviamente, come chiarisce anche Gianmarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, si tratta di una maschera indossata dallo Stato per ciò che riguarda il taglio di 29 milioni di fondi tagliati nell’istruzione: 14 sulla scuola, 15 sull’università.Insomma, la voce unanime degli studenti pretende un cambiamento concreto che assicuri costi contenuti e una distribuzione democratica e sicura dell’istruzione per ogni grado ed indirizzo: ‘Giu la maschera dal diritto allo studio!’.