
Il maltempo di questi giorni sta creando forti disagi in molte zone di Italia. Non a caso in alcune regioni, come la Campania, diversi Comuni hanno optato per la chiusura delle scuole.
Tuttavia, a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, il sindaco ha deciso di non seguire questa linea, mantenendo gli istituti aperti nonostante le condizioni meteorologiche avverse.
La decisione ha scatenato un'ondata di insulti sui social, soprattutto da parte degli studenti, che hanno criticato duramente il primo cittadino.
Tra accuse pesanti e commenti al vetriolo, il sindaco ha deciso di rispondere pubblicamente e di intraprendere provvedimenti legali contro i responsabili degli insulti.
Indice
Il post del sindaco: “Messaggi vergognosi che offendono me, ma anche la lingua italiana”
Il sindaco di San Giorgio a Cremano ha denunciato pubblicamente gli insulti ricevuti tramite un post sui social.
Ha dichiarato: “Cari concittadini, purtroppo in queste ore ho dovuto registrare una ondata di odio fatto da parte di decine di giovani del nostro territorio che mi accusano di non aver chiuso le scuole per il maltempo.
Vi posto qui alcuni di questi vergognosi messaggi, che offendono me, ma anche la lingua italiana e rappresentano un segno del degrado dei nostri tempi”.Spiega ancora il primo cittadino: “Sono, perlopiù, minorenni non controllati dai genitori, che pensano di poter utilizzare i social network pensando di non essere puniti per i propri vergognosi comportamenti: è nostro dovere dare, innanzitutto, un segnale di tipo educativo e, quindi, trasmetterò gli screenshot ai dirigenti scolastici del nostro territorio affinchè più facilmente possano identificare i propri alunni e far loro una lezione di educazione civica. I messaggi che violano la legge saranno trasmessi direttamente alle forze dell’ordine: è difficile che io denunci, ma stavolta si è passato il limite ed è necessario che siano contattati i genitori”.
Estendendo il discorso: "Se si riserva al primo cittadino un comportamento del genere cosa si fa a un compagno o una compagna con cui ci si litiga? Io ho tutta l’esperienza per non curarmene, ma i ragazzi vittima di bullismo possono trovare scampo da tanta violenza?".
Il sindaco ha sottolineato come i social abbiano amplificato comportamenti aggressivi e spesso violenti. Richiamando le parole di Umberto Eco, ha spiegato: “Diceva Umberto Eco che ‘i social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino… mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel’ ma qui non si tratta solo di imbecillità, ma di un fenomeno più preoccupante, che va contrastato con fermezza. Se non ci occupiamo di questi giovani, continueranno a pensare che la loro idea personale vale più di quella di un esperto e dove la sopraffazione e la violenza valgono più di un ragionamento”.
Conclude il sindaco: "C’è poi l’effetto branco: scrivono uno dopo l’altro, pensano di essere più forti e che nessuno possa fare nulla contro di loro. Credono che scrivere sui social spersonalizzi i propri attacchi e questi li rende più cattivi. Contro questa deriva non possiamo restare in silenzio"
Il precedente
Non è la prima volta che un sindaco si trova al centro di polemiche per una decisione simile. Lo scorso 3 ottobre, ricorda ‘Tecnica della Scuola’, un primo cittadino di un paese pugliese aveva scelto di tenere le scuole aperte nonostante l’allerta meteo. A peggiorare la situazione, era circolata una falsa comunicazione che annunciava la chiusura degli istituti.
Tra i commenti più gravi ricevuti dal sindaco pugliese, uno spiccava per il tono minaccioso: “Caro sindaco, sono un ragazzo, ho visto il meteo e non credo sia una buona scelta quella di farci andare a scuola visto che pioverà dalle 2 alle 20 spero che ti sparino”.