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Maltempo, quando e come si decide di chiudere le scuole per allerta meteo?

L’arrivo di ottobre segna ogni anno l’inizio dell’autunno e del maltempo che spesso lo accompagna. Non radi sono infatti gli episodi di perturbazioni in questo periodo, che portano con sé disagi alla viabilità e chiusure di attività, negozi e servizi come uffici pubblici e scuole.

Ma chi stabilisce i giorni e le modalità di queste chiusure? Scopriamo nel dettaglio l’iter che l’allerta meteo deve seguire nei territori e che porta quindi alla sospensione, tra le altre, dell’attività didattica.

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Il sindaco decide la chiusura delle scuole

Solitamente, a disporre la chiusura delle scuole è il sindaco del Comune di riferimento. Ciò avviene dopo aver preso in considerazione e valutato diversi e variegati fattori, come la difficoltà di circolazione e la sicurezza dei cittadini in caso di forte maltempo. Dunque non è raro che una decisione del genere arrivi a seguito del segnalamento di condizioni meteorologiche particolarmente avverse, e a seguito del bollettino emesso dalla Regione o dalla Provincia Autonoma e diramato dal Sistema di Protezione Civile delle Regioni e delle Province Autonome.

Protezione Civile: il bollettino climatico

La Protezione Civile, in realtà, pubblica costantemente bollettini meteo per monitorare la situazione in tutta Italia. Dunque il bollettino di criticità nazionale/allerta presente sul sito della Protezione Civile è una sintesi delle valutazioni di criticità emesse dai Centri funzionali Decentrati delle Regioni e Province Autonome. La mappa del bollettino è suddivisa in zone di allerta, cioè ambiti territoriali omogenei rispetto al tipo e all’intensità dei fenomeni meteo che si possono verificare e dei loro effetti sul territorio.
Sulla mappa, per ogni zona di allerta, viene rappresentato il livello di criticità/allerta più elevato. A parità di livello, si è scelto di dare priorità alla rappresentazione del rischio idraulico, seguito dal rischio temporali, e infine dal rischio idrogeologico.

Allerta meteo: criticità, colori ed effetti

Ma quali sono i colori e le rispettive criticità che possono essere segnalate dalla Protezione Civile? Come suggerito dal sito stesso della PC, i colori sono tre, o meglio quattro contando anche il verde che indica ‘nessuna allerta’. Scopriamo quindi i significati dei restanti tre:
  • Allerta gialla: Esondazione improvvisa dei corsi d’acqua, Rapido innalzamento dei fiumi, Sottopassi, tunnel, seminterrati e pianterreni allagati, Smottamenti, colate di fango, caduta massi, Strade e ferrovie interrotte, Interruzione servizi di acqua, luce, gas e telefonia, Fulminazioni, Caduta di rami e alberi.
  • Allerta arancione: Danni a edifici, centri abitati e attività produttive, Frane, Danni ad argini e ponti, Voragini, Erosione delle sponde, Inondazione delle aree golenali.
  • Allerta rossa: Allagamento di aree anche lontane dai corsi d’acqua, Frane profonde e di grandi dimensioni, Rottura degli argini e cedimento dei ponti, Variazione del corso del fiume.
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