Libera, l’associazione contro le mafie guidata da Don Ciotti, ha oltre 10 anni di vita. Skuola.net ha intervistato alcuni degli studenti che ogni anno - il 21 marzo- partecipano alla Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia, organizzata proprio da Libera. Alla manifestazione partecipano infatti decine di migliaia di giovani e tantissime scuole. Cosa sono per loro la mafia e la legalità? E sarebbero disposti, come Falcone, Borsellino e le tante vittime della criminalità organizzata, a dare la vita per combattere la mafia? Vediamo cosa hanno risposto.
Cos'è per te la mafia?
La mafia è “qualcosa di ingiusto, “qualcosa da combattere” hanno risposto gli studenti alla domanda "che cos'è, per te, la mafia". Per questo, insieme ai loro compagni di classe e ai loro prof, o anche in autonomia, si riversano ogni anno per manifestare contro la criminalità organizzata. E' forte tra i ragazzi l'impressione che la mafia sia un’ organizzazione legata alle istituzioni, e per questo un male difficile da estirpare, ma non invincibile: a lottare più strenuamente devono essere proprio i giovani.Cos'è per te la legalità?
La legalità? Sarebbe “tutto ciò che va contro la mafia”. Ma non solo. Perché grazie alla legalità siamo tutti uguali e grazie ad essa è garantita la giustizia per tutti. La legalità è anche “un dovere di ogni cittadino” e deve essere portata avanti proprio dai ragazzi delle scuole e dai più giovani, in modo da cambiare davvero il mondo con il loro esempio.Daresti la vita per combattere la mafia?
Ma i ragazzi sarebbero pronti a combattere la mafia anche a rischio della propria vita, senza fare un passo indietro anche nei momenti di difficoltà? Quasi tutti hanno risposto con fermezza “sì”. E chi non ha avuto la stessa decisione, dopo un momento di naturale incertezza ha comunque alzato la testa e ha affermato allo stesso modo la propria determinazione. Come nel passato anche nel presente, gli studenti portano avanti l'eredità delle vittime di mafia, perché "gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini".
Daniel Strippoli
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