
Tra le cattive abitudini radicate tra i giovani, quella del gioco d’azzardo sembra prendere sempre più piede soprattutto tra i giovanissimi. Questo è quanto emerge dai dati relativi ad una recente indagine nazionale condotta e discussa nell’ambito del Pediatric Congress on Environment, Nutrition and Skin Disease dalla Società italiana Medici Pediatri e dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza.
Sarebbe 1 giovane su 5 a giocare d’azzardo nella vita di tutti i giorni, ma ciò che allarma maggiormente è che questo vizio riguarda anche bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni.GIOVANI E GIOCO D’AZZARDO- Sono ben 800mila i giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni coinvolti nel gioco d’azzardo. Una quantità altissima che ammonta, in termini percentuali, al 20%. Il che, tradotto più semplicemente, significa che 1 adolescente su 5 utilizza il denaro a disposizione, accumulato tramite paghetta mensile o regali, per “investirlo”, o sarebbe meglio dire “giocarselo”, in scommesse, lotterie e giochi dispendiosi come il bingo. A questa notizia se ne aggiunge un’altra ancor più allarmante: sarebbero circa 400mila i giovanissimi italiani tra i 7 e i 9 anni che hanno già intrapreso questa abitudine.
GIOCARE D’AZZARDO? TROPPO FACILE- Ciò che rende il gioco d’azzardo così diffuso e a portata di giovane è la semplicità con cui si può avere accesso a questa pratica comodamente seduti sul proprio divano, grazie al proprio pc. Insomma, circa la metà dei ragazzi interessati da questo fenomeno non ha necessità di recarsi nelle sale gioco, al bingo né di utilizzare la videolottery, ma scommette i propri risparmi direttamente attraverso la rete, i siti web e le app dedicate facilmente scaricabili da smartphone.
GENITORI INCONSAPEVOLI- Sempre secondo l’indagine in questione la maggior parte dei genitori ha dichiarato di non avere informazioni in merito a questo vizio. In particolare, 9 su 10 non conoscono neanche il significato di ludopatia. Sono inoltre 7 su 10 a non aver mai affrontato questo argomento con i propri figli e da qui si spiega l’estraneità degli adulti a tale problematica. In altissima percentuale, tuttavia, il 75% delle mamme e dei papà ha anche rivelato che si mobiliterebbe immediatamente per aiutare i propri figli e risolvere questa cattiva abitudine. A bacchettare l’atteggiamento un po’ distratto dei genitori il presidente di SIMPe e Paidòss, Giuseppe Mele ha dichiarato “I genitori percepiscono più o meno chiaramente che il gioco d’azzardo potrebbe essere un problema” e nonostante questo “sembra quasi che sia qualcosa che non li riguardi”.
BATTAGLIA AL GIOCO D’AZZARDO- In considerazione del quadro allarmante è stata lanciata dalla società pediatrica italiana l’iniziativa “Ragazzi in gioco”, consistente in una serie di corsi di informazione riguardanti tale fenomeno e rivolti agli studenti e anche ai pediatri. A questo si aggiunge l’appello lanciato dalle associazioni in lotta contro questa patologia diffusa tra i giovanissimi, finalizzato alla riduzione delle pubblicità sponsorizzanti il gioco d’azzardo e le scommesse e delle app per smartphone che consentono ai giovani di sviluppare la dipendenza dal gioco.
Margherita Paolini