
I libri costano caro: questa è quanto meno una certezza assodata nell’esperienza di studenti e genitori. In tempi di crisi le spese per la scuola rappresentano per molte famiglie una vera e propria morsa.
E allora qualcuno, può capitare, che se ne approfitti. Come è accaduto presso il Centro territoriale Permanente di Prata (Pordenone), sede di corsi serali, dove un bidello ha avuto la brillante idea di vendere agli studenti libri usati della scuola. Ora il collaboratore scolastico rischia l’accusa di peculato.UN INSOLITO VENDITORE- A quanto pare la compravendita di testi usati destinati al comodato è avvenuta sottobanco nel marzo del 2012. Il bidello truffaldino avrebbe venduto sicuramente tre libri usati di informatica,al modico prezzo di 5 euro l’uno. A fronte dei 13 euro che sarebbero costati in edicola o libreria.
IL PROF LO SCOPRE- A scoprire l’insolita e irregolare pratica sarebbe stato proprio il docente di informatica, insospettito da due studenti in possesso dei testi usati. Enrico Ragogna, questo il nome del prof, aveva infatti suggerito ai ragazzi di ordinare il libro in questione dall’edicolante. E allora da dove uscivano fuori quei due manuali usati? I giovani hanno ovviamente raccontato come erano andati i fatti e l’insegnante non ha quindi perso tempo ad interrogare il bidello relativamente all’accaduto. Ma l’insolito venditore, senza giri di parole, ha risposto prontamente al prof che era stata la scuola stessa ad autorizzarlo alla vendita.
ANCHE PRESIDE A RISCHIO?- La certezza dei tre libri venduti ha fatto insorgere nella pm Anna Sorti, che indaga sulla vicenda,il sospetto che ci fosse un vero e proprio mercato sottobanco di volumi destinati al comodato. Nel cerchio delle accuse potrebbe cadere anche la preside della scuola sebbene abbia immediatamente dichiarato di essere all’oscuro della vicenda. Secondo la testimonianza del bidello, sarebbe stataavvisata della vendita dei libri la sera stessa della scoperta del prof.
Margherita Paolini