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Karate a scuola contro il bullismo e la violenza di genere: ecco la proposta

Introdurre il Karate e altri sport da combattimento nelle scuole per combattere il bullismo e la violenza di genere

A proporlo è Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, convinta che queste discipline possano essere un potente strumento educativo. 

Non si tratterebbe solo di imparare a difendersi, ma di acquisire autocontrollo, rispetto e forza psicologica, qualità che possono aiutare i ragazzi a gestire le sfide quotidiane in modo più positivo. 

Indice

  1. Sport da combattimento a scuola, la proposta
  2. Il valore educativo delle arti marziali: “Una medicina efficace per combattere la violenza”
  3. L’educazione al rispetto
  4. Un progetto nazionale

Sport da combattimento a scuola, la proposta

Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia, ha avanzato una proposta che sta suscitando molto dibattito: introdurre sport da combattimento e arti marziali nelle scuole per contrastare il bullismo e la violenza di genere.

"Contro il bullismo e contro la violenza di genere", ha spiegato Siracusano durante la presentazione del progetto ‘Alleniamoci al rispetto’, come fa sapere 'Tecnica della Scuola', "noi legislatori abbiamo fatto tanto, abbiamo prodotto strumenti normativi efficaci, anche rafforzando le misure di prevenzione.

E su questi temi tutte le forze politiche hanno combattuto insieme senza piantare bandierine partitiche". 

"Eppure", ha continuato, "ogni anno snoccioliamo numeri drammatici. Recentemente abbiamo celebrato la giornata contro la violenza sulle donne, e purtroppo continuiamo a vivere un senso di grande smarrimento di fronte ad un fenomeno drammatico".

La proposta della Siracusano nasce dalla convinzione che la scuola possa essere un luogo privilegiato per sensibilizzare i ragazzi e insegnare valori come il rispetto, l’autocontrollo e la forza interiore.

Il valore educativo delle arti marziali: “Una medicina efficace per combattere la violenza”

"Agire su diversi piani", ha dichiarato Siracusano. "Uno di questi è la scuola, la sensibilizzazione dei ragazzi. E io ritengo che gli sport da combattimento e le arti marziali siano davvero uno strumento straordinario, una medicina efficace per combattere la violenza". 

La sottosegretaria parla per esperienza personale: "Quando avevo otto anni mio padre mi buttò sul tatami, e iniziai da subito a praticare karate, poi passai alla kickboxing. Non ho imparato soltanto a difendermi, ma ho appreso il valore educativo di queste discipline". 

L’onorevole ha continuato spiegando che, attraverso queste discipline, si acquisisce una grande forza psicologica per affrontare le difficoltà, si sviluppano capacità come il rispetto per i compagni e per gli avversari, e si impara a reagire a situazioni di aggressione in modo responsabile e sicuro.

Secondo Siracusano, in conclusione, praticare il Karate e altre arti marziali dà autostima e una forza interiore che è fondamentale per gestire la violenza, sia fisica che psicologica.

L’educazione al rispetto

Risale al 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, la lettera che il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha inviato alle scuole italiane per sottolineare l’importanza dell’educazione nella prevenzione della violenza di genere.

Valditara ha invitato studenti, docenti e dirigenti scolastici a riflettere sulla gravità della violenza e a rafforzare il loro impegno nell’educazione al rispetto e all’uguaglianza.

In merito agli sport da combattimento, Valditara è d’accordo con Siracusano: "Gli sport da combattimento non trasmettono violenza, ma aiutano a comprendere come gestire la forza e l’autocontrollo, e soprattutto trasmettono il rispetto, hanno un valore educativo straordinario".

Un progetto nazionale

La proposta di introdurre le arti marziali nelle scuole, ha spiegato Siracusano, non si limita a un’idea isolata, ma deve diventare un progetto su larga scala. 

"Adesso l’impegno deve essere quello di diffondere questo progetto su tutto il territorio nazionale". 

Ha concluso la sottosegretaria: "Lo sport è uno straordinario strumento per aiutare i nostri giovani. Come avviene negli sport da combattimento, i ragazzi devono sapere che se cadi a terra ti puoi rialzare, puoi combattere, e puoi vincere. Sempre".