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jax incontra gli studenti liceo occupato
fonte foto: via Instagram @j.axofficial

"Per me siete una speranza per il futuro": con queste parole si apre l'incontro di J-AX con gli studenti del liceo Regina Margherita di Torino, in occupazione da diversi giorni per protesta contro le morti dei due studenti caduti durante uno stage, Lorenzo e Giuseppe.

Il rapper milanese già nei giorni scorsi aveva espresso tutta la sua solidarietà nei confronti dei ragazzi che avevano subito le manganellate da parte della polizia durante il corteo organizzato in piazza a Torino lo scorso 28 gennaio.

E' quindi voluto scendere in campo per dare loro un sostegno e raccontare la sua esperienza. Un incontro produttivo che ha portato il rapper fare una promessa agli studenti: "Scriverò una canzone su di voi".

J-AX incontra gli studenti di un liceo occupato

Il rapper ha deciso di esprimere il proprio sostegno nei confronti delle battaglie degli studenti che da settimane cercano di rendere giustizia a Lorenzo e Giuseppe, i due studenti morti durante lo svolgimento di uno stage. Si è quindi recato al liceo Regina Margerita di Torino, occupato da diversi giorni, e ha ascoltato con interesse le motivazioni che li hanno spinti a manifestare e a non arrestare l'ondata di proteste che sta riempendo le piazze di tutto il Paese.

"Voi siete per me una speranza per il futuro. Ho un bimbo piccolo, e ogni volta che vedo quello che state facendo qua ho speranza per le prossime generazioni" - ha detto il rapper comparso a sorpresa durante la manifestazione scolastica.

"Scriverò una canzone per voi": la promessa del rapper

Un impegno, quello dell'artista milanese, espresso anche nel corso delle scorse settimana, quando gli stessi studenti erano scesi in piazza, a Torino e in tante altre città, per protestare contro la morte di Lorenzo e avevano subito forti attacchi fisici da parte delle autorità.

Un avvenimento che aveva colpito particolarmente J-AX che ha deciso di schierarsi al fianco dei ragazzi. Durante la mattinata sono stati tanti gli interventi da parte degli studenti che hanno voluto raccontare le motivazioni che li spingono a manifestare e a farsi ascoltare dalle istituzioni. Tra questi, ce n'è stato uno che ha colpito particolarmente il rapper che ha chiesto di poter utilizzare quelle stesse parole espresse durante l'occupazione per l'inizio di una sua nuova canzone: "Se mi dai l'ok la uso come intro di un mio pezzo. Voi non lo vedete, perché sono tutto imbacuccato, ma mi è venuta la pelle d'oca alle gambe, non solo alle braccia".

Le parole di J-AX dopo la protesta

Qualche ora fa, sul suo profilo Instagram seguito da oltre 2 milioni e 500 utenti, il celebre rapper ha voluto raccontare la sua esperienza vissuta ieri mattina durante l'occupazione del Regina Margherita di Torino.

"Ieri sono stato ospite del Liceo Regina Margherita. Occupato, come altre 45 scuole, in segno di protesta dopo la morte di Lorenzo Parelli, uno studente di 18 anni deceduto durante uno stage, uno dei tanti organizzati dall’alternanza scuola-lavoro. Qualche giorno fa è purtroppo morto pure un altro ragazzo, Giuseppe Lenoci, anche lui caduto durante uno stage aziendale. Aveva solo 16 anni" - racconta AX che continua spiegando le ragioni che hanno spinto gli studenti a manifestare.

"Gli studenti italiani sono giustamente scesi in strada per protestare contro le morti sul lavoro e contro l’idea che la scuola debba essere una incubatrice di operai per le aziende italiane. Stare in mezzo a tutti questi ragazzi mi ha emozionato". E sottolinea la differenza di veduta tra i giovani della sua generazione e i ragazzi del 2022 che si battono per cause oneste: "Ai miei tempi, l’autogestione era una scusa - tranne rari casi - per non fare nulla. Ma i ragazzi di oggi sono diversi, hanno una sana voglia di causare “buoni guai”, per citare John Lewis. Li abbiamo visti scendere in strada per cercare di salvare il pianeta dal riscaldamento globale 3 anni fa e, dopo essere stati rinchiusi davanti a Zoom per 2 anni, li abbiamo visti prendersi le manganellate per onorare la memoria di un loro coetaneo morto sul lavoro. Questa generazione è speciale. E noi adulti stiamo facendo di tutto per ostracizzarli, invece di dare loro una mano. Ascoltiamo i nostri figli. Dopotutto sono la parte migliore di noi".