
Cinque ragazzi mettono in scena una finta decapitazione in perfetto stile Isis nella palestra della loro scuola media di Piove Di Sacco, in provincia di Padova. Inconsapevoli della portata delle loro azioni, hanno trovato il tutto così divertente da immortalarlo con una foto postata, poi, sui social.
Ma la loro preside, quando l'ha vista, ha fatto tutto meno che ridere e li ha sospesi per tre giorni, oltre che obbligarli a degli incontri con lo psicologo.ISIS A SCUOLA? - Volti coperti, abiti scuri e sciarpe grosse. I ragazzi sono tutti in piedi tranne uno che è inginocchiato davanti a loro, l'unico con il viso scoperto. Sulla sua gola pende la minaccia di un coltello tenuto in mano dal ragazzo alle sue spalle. Se non lo sapessimo, sembrerebbe proprio il momento prima della decapitazione di una vittima dell'Isis. Ma fortunatamente è solo la descrizione di una foto che raffigura la bravata del gruppo di studenti delle medie che, complice la facilità con i quali i media pubblicano contenuti simili, ma reali, non si sono nemmeno resi conto della gravità delle loro azioni. Infatti, convocati dalla preside per dare spiegazioni, si sono giustificati con un: "Ma era solo uno scherzo!".
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MAI SOTTOVALUTARE LA VELOCITÀ DEL WEB - Uno scherzo che è costato a tutti la sospensione. Tre giorni che peseranno sulla loro condotta e alcuni incontri con lo psicologo. Probabilmente gli studenti in questione, oltre a minimizzare il fatto, hanno anche sottovalutato il ruolo del web. Nessuno dei cinque immaginava la velocità con la quale i loro compagni hanno iniziato a far circolare la foto del loro teatrino Isis che loro avevano postato su Instagram. E da lì a WhatsApp e Facebook è stato un attimo: tutti hanno saputo tutto, preside compresa.
PRESIDE FURIOSA - E proprio Franca Milani, la preside dell'istituto, non ha apprezzato per niente la bravata: "Si tratta di un episodio inquietante - ha detto la dirigente scolastica a Il mattino di Padova - siamo intervenuti appena la cosa ci è stata nota, e con estrema decisione. Il procedimento disciplinare avviato nei confronti dei cinque ragazzi, che prevede la sospensione per tre giorni da scuola, è stato concordato con le loro famiglie e prevede anche un percorso con gli psicologi. Quello che abbiamo capito subito interrogando sull’episodio gli alunniè che per loro si è trattato di un gioco, di una ragazzata, ma è evidente che un contenuto così forte non può essere sottovalutato. Non si sono resi conto della gravità di quanto avevano fatto, con in più l’aggravante di filmarsi sottovalutando tutte le conseguenze".
NESSUNA GIUSTIFICAZIONE - E nemmeno mamma e papà hanno sorriso guardando la foto dei loro figli in veste Isis. I genitori dei ragazzi si sono trovati immediatamente d'accordo con il provvedimento della preside "Da parte delle famiglie c’è stata piena collaborazione e piena consapevolezza della necessità di avviare i ragazzi a un percorso di sensibilizzazione e comprensione - ha affermato ancora la Milani - Sottoposti quasi quotidianamente a immagini cruente in televisione e sui social è anche possibile che per loro scherzare su temi così delicati sia un modo per esorcizzare la paura, ma non per questo si può accettare e giustificare".
Serena Rosticci