
Studiare l’IA non è più roba da nerd universitari. A Pechino, da quest’autunno, i bambini inizieranno a fare lezioni di intelligenza artificiale già dalle elementari. E non è solo teoria: si parlerà di chatbot, algoritmi, etica digitale e di come usare la tecnologia per compiti, ricerche e progetti.
Ed è un bene che i ragazzi crescano imparando a usare l’IA come strumento quotidiano, un po’ come succedeva con Internet per i Millennial. Così la Cina vuole che l’IA diventi una skill di base, come la matematica o l’inglese.
Indice
IA: cosa fanno in classe i bambini cinesi
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Alle elementari (6 anni in su): i piccoli useranno l’IA per cercare testi, immagini e audio per i compiti.
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Alle medie: si alza il livello, con preparazione di dati, basi di programmazione e i principi degli algoritmi.
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Alle superiori: via ai progetti veri e propri, con la creazione di sistemi di intelligenza artificiale.
Ogni corso dura almeno 10 ore e può intrecciarsi con altre materie come informatica e scienze.
Perché la Cina lo fa
La Cina punta da anni a diventare leader mondiale nell’IA. Con l’arrivo di DeepSeek, l’IA made in China che ha fatto parlare il mondo, la sfida si è fatta ancora più seria.
Ora Pechino vuole che le nuove generazioni crescano già con queste competenze. Obiettivo: vincere la “guerra dell’IA” formando studenti che non solo sappiano usare la tecnologia, ma che possano anche crearla.
Non solo Cina: l’IA entra a scuola ovunque
Quella cinese, però, non è una mossa isolata. Anche Stati Uniti, Canada e Regno Unito hanno programmi simili.
Ma è l’Estonia a essere andata oltre, avviando una partnership con OpenAI - la società che ha sviluppato ChatGPT - per portare nelle scuole ChatGPT Edu, una versione personalizzata per studenti e insegnanti del chatbot più famoso di tutti.
Da settembre, la piattaforma viene usata dai ragazzi di seconda e terza superiore per studiare, pianificare lezioni e persino ridurre la burocrazia.