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Insultano i prof su Instagram: sospesi e mandati a fare volontariato articolo

Insultano i docenti sui social e vengono puniti con la sospensione dalle lezioni, punizione riconvertita ad attività di volontariato. Il fatto è accaduto a Pavia presso l'Istituto tecnico Casale. Una decina di studenti sono stati sospesi dalle lezioni per un periodo compreso tra i 2 e 10 giorni.

Tutto questo è accaduto dopo che sono stati scoperti due account Instagram in cui venivano proferite offese gratuite ai professori. Dopo un'accurata indagine interna alla scuola, si è scoperto chi aveva aperto i profili per colpire la dignità dei docenti: in almeno due casi, con alcuni meme, venivano derisi i prof per difetti fisici o per aver messo un voto considerato ingiustamente basso.
Così come segnala La Provincia Pavese, per tutti loro è scattata la sospensione dalle lezioni, ma verrà convertita in lavori socialmente utili a favore di alcune associazioni di volontariato del territorio.

Ragazzi pentiti

"Abbiamo identificato chi ha commentato in modo inopportuno i meme – spiega la preside dell'istituto Stefania Pigorini – I ragazzi si sono tutti scusati con i docenti immediatamente e le pagine sono state chiuse tempestivamente. Le famiglie hanno 15 giorni dalla ricezione delle lettere per impugnare i provvedimenti, ma per alcuni i termini sono scaduti ieri. I ragazzi hanno ricevuto la pagella del primo trimestre con voto di condotta abbassato a 6, ma non rischiano di dover ripetere l’anno scolastico proprio perché le sospensioni sono riferite a fatti di dicembre. Considero chiusa la vicenda - dice la dirigente scolastica, escludendo quindi che dalle sospensioni si possa passare nel campo delle denunce penali – ma credo che a 14 anni come a 18 si debba essere in grado di capire se un’affermazione è offensiva".

Non è un caso isolato

Purtroppo non è la prima volta che gli studenti utilizzano i social network per deridere i professori, che diventano anche loro vittime dei "bulli". L'ultimo caso, in ordine cronologico, è accaduto alla scuola media Deledda di Nuoro, lo scorso dicembre. Ben quindici studenti sono stati sospesi per due giorni dopo la denuncia di numerosi docenti, fotografati mentre facevano lezioni. Anche in questo caso il materiale prodotto, spesso modificato e ridicolizzato attraverso l’utilizzo dei meme e accompagnato da commenti e frasi di scherno nei confronti dei docenti, veniva poi scambiato tramite WhatsApp, e postato su Instagram e Facebook all’insaputa dei diretti interessati. Anche in quel caso è scattata la sospensione.
"La punizione è stata esemplare perché vogliamo che certi tipi di atteggiamenti muoiano sul nascere – aveva affermato il dirigente scolastico all'indomani dei fatti –. Azioni del genere, considerate spesso delle semplice “bravate” possono essere l’anticamera del dilagante fenomeno del bullismo. Vorrei sottolineare che i giovani in questione oltre ad aver infranto il regolamento dell’istituto, che vieta severamente l’uso dei telefoni in classe previa autorizzazione dei docenti – fatto di per se gravissimo, hanno anche commesso un reato punito penalmente, violando la privacy dei docenti".