
Con l’inizio della scuola, ormai imminente, diventa fondamentale informarsi sulle modalità di rientro. La speranza è quella di mantenere le lezioni in presenza al 100% senza dover ricorrere alla Dad. Per questo sono state introdotte regole stringenti per evitare l'aumento dei contagi. Tra queste c'è sicuramente il Green Pass, che dal 1 settembre è diventato obbligatorio per tutto il personale scolastico e per gli studenti universitari. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul ritorno in classe e sul certificato verde.
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Le regole per il Green pass a scuola: obbligo, controllo, esenzioni
Esistono 4 modi per richiedere il certificato verde:
- aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni;
- aver completato il ciclo vaccinale;
- essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti
- essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti
Per entrare in possesso del QR code basterà collegarsi a questo sito e inserire i dati della propria tessera sanitaria o SPID. Dopodiché basterà compilare il campo dove viene richiesto il codice della vaccinazione, del tampone o del certificato di guarigione.
Il Green Pass sarà obbligatorio per tutto il personale scolastico e ATA, quindi dal preside fino ai collaboratori scolastici passando per i docenti. Chi ne sarà sprovvisto non potrà, quindi, entrare a scuola e fin da subito non percepirà lo stipendio, in quanto assente ingiustificato. Al quinto giorno di assenza sarà sospeso, consentendo quindi di nominare un supplente al suo posto. Inoltre, chi non rispetta l'obbligo sull'accesso agli istituti, sarà punibile con una sanzione che va dai 400 ai 1000 euro.
Per gli alunni, invece, il certificato per ora non è necessario per entrare nell’edificio scolastico. Diverso il discorso delle università, dove verrà richiesto anche agli studenti, sia per le lezioni sia per gli esami. Inoltre, anche se non è specificato nella normativa, alcune scuole, nell’ambito dell’autonomia, stanno introducendo regolamenti per i quali il Green Pass viene richiesto anche ai genitori che vogliono accedere all’edificio scolastico.
Ovviamente chi per motivi di salute non può sottoporsi al vaccino, è esonerato dall’obbligo di Green Pass. Al suo posto però dovrà esibire il certificato di esenzione (in forma cartacea fino al 30 settembre) che può essere rilasciato dai “medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale”.
Il personale in possesso di Certificazione di Esenzione dalla Vaccinazione non è tenuto ad effettuare tamponi per la durata dell’esenzione.
Non sono previsti tamponi gratuiti per il personale scolastico. Fanno eccezione, però, coloro che hanno la certificazione di esenzione dalla vaccinazione, anche se come abbiamo visto non sono tenuti a effettuare il tampone. Le scuole, infatti, potranno utilizzare parte delle risorse assegnate per la gestione dell'emergenza per l’effettuazione di tamponi nei confronti del solo personale scolastico fragile (quindi esentato dal vaccino), per gestire al meglio le misure di sicurezza anti-contagio. Ma si tratterà di attività di screening e monitoraggio, quindi che non verranno ripetute ogni 48 ore.
Il Consiglio dei ministri ha appena approvato un decreto che estende l’obbligo di presentare il Green Pass per poter entrare in scuole e università anche al personale esterno che si occupa di altri servizi rispetto alla didattica e all’ordinaria amministrazione. In concreto, l'obbligo riguarderà gli addetti (esterni) alle mense scolastiche e universitarie e i lavoratori delle ditte di pulizia e manutenzione che operano negli edifici.
Saranno i dirigenti scolastici o i loro delegati a controllare la validità del Green pass del personale scolastico, con frequenza quotidiana.
Il controllo del Green Pass avverrà attraverso una piattaforma realizzata dal Ministero dell'Istruzione in collaborazione con Sogei, in accordo con il garante della Privacy. Il dirigente scolastico (o chi per lui), entrando nel sistema con le sue credenziali, vedrà apparire sullo schermo solo il personale assegnato alla sua scuola: accanto all’elenco dei nomi ci sarà una spunta verde se il pass è valido oppure, al contrario, una rossa.
Il dirigente scolastico, però, non potrà verificare se la persona è vaccinata oppure se ha fatto un tampone, a garanzia delle sue informazioni personali di tipo sanitario. Tuttavia, la piattaforma al momento in cui scriviamo non è ancora disponibile, per cui i controlli vengono svolti con una procedura definita “ordinaria” e che di fatto è manuale: ogni certificato viene processato da un addetto con una App installata sullo smartphone o sul tablet. Nel caso in cui il Green Pass non fosse valido, il lavoratore non potrà entrare a scuola e l’assenza risulterà ingiustificata.
Susanna Galli