
All'Istituto tecnico sperimentale Albe Steiner di Milano negli ultimi giorni si respira un clima molto teso, fatto di diatribe e incomprensioni. La scuola, infatti, un istituto tecnico di grafica e comunicazione multimediale all'avanguardia, sembrerebbe essere il palcoscenico dell'ultimo caso di discriminazione verso una persona disabile all'interno di un edificio scolastico, nonostante essa rappresenti un contesto moderno e dinamico nel quale certo non ci si aspetterebbe di assistere a manifestazioni di questo genere.
IL CASO
- Al centro della vicenda una ragazza disabile di 17 anni, accusata dai suoi compagni di classe di essere la causa della cancellazione di alcune gite precedentemente in programma.
GENITORI IN PRIMA LINEA
- Come avviene ormai in molti istituti italiani, anche all'Albe Steiner i genitori prendono parte attiva alla vita scolastica dei figli, pur non essendo fisicamente presenti tra i banchi di scuola, attraverso una mailing list che permette loro di tenersi sempre in contatto. In questo specifico caso, però, lo strumento è stato forse utilizzato nel modo sbagliato, poiché la mamma della ragazza disabile si è sentita in dovere di parlare apertamente di discriminazione nei confronti della propria figlia. La signora, infatti, si è vista recapitare e-mail in cui le veniva sottolineato che "ci sono i diritti per i disabili, ma anche quelli per gli studenti normali", mentre qualcun altro le ha fatto presente che "Le uscite sui pattini o a cavallo sono di ginnastica. Credo che tua figlia sia esonerata dalle ore di educazione fisica, quindi perché limitare tutta la classe?". Una delle rappresentanti dei genitori, inoltre, le avrebbe consigliato l'iscrizione ad una scuola speciale, "come si fa all'estero", perdendo di vista quelli che dovrebbe essere obiettivi cardine del sistema scolastico: l'inclusione e l'integrazione.
LA PAROLA AI PROF
- I docenti dell'Istituto, chiamati ovviamente in causa, hanno cercato di chiarire la situazione, parlando di incomprensioni e disguidi organizzativi, piuttosto che di vera e propria discriminazione. I genitori non conoscono le ragioni che stanno dietro le scelte prese dal corpo degli insegnanti in merito alle gite scolastiche ed hanno dato il via alla diatriba basandosi esclusivamente sulle supposizioni e le accuse mosse dai ragazzi, tanto che una delle professoresse ha dichiarato: "Mi spiace che la mamma non sia venuta a lamentarsi con me, invece di rispondere alle mail di altri genitori. So che i ragazzi dicono e pensano queste cose, ma è totalmente falso. Lei non c'entra niente, anzi". Stando alle parole della prof di sostegno, infatti, il vero motivo alla base di una decisione tanto radicale come quella di cancellare alcune attività extrascolastiche sarebbe legato a problemi di disciplina della classe stessa.
Francesca Fortini