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gita scolastica alunni disabili discriminati

Ancora una volta, il tema dell'inclusione scolastica e sociale dei ragazzi finisce al centro di una polemica. Questa volta, i protagonisti sono due studenti con disabilità residenti a Senigallia, in provincia di Ancona, che si sono visti negare il diritto di partecipare alla settimana bianca organizzata dalla loro scuola media.

La soluzione sarebbe stata far partecipare i genitori, ma a proprie spese.

Questa decisione ha scatenato la rabbia delle mamme dei due ragazzi, che hanno presentato una diffida tramite un avvocato, nei confronti della dirigenza scolastica e l’ufficio scolastico regionale.

Quanto successo, dicono le mamme, come riporta 'La Repubblica', sarebbero delle vere e proprie discriminazioni e andrebbero contro l’inclusione dei ragazzi.

Indice

  1. La settimana bianca
  2. Le motivazioni delle mamme
  3. La versione della preside

La settimana bianca

Il programma della settimana bianca, organizzata dall’Istituto di Senigallia, prevede alcuni giorni in montagna tra il 9 e il 15 marzo. La classica settimana bianca, all’insegna dello sport e della socialità per i ragazzi.

Le famiglie degli studenti riferiscono che, secondo quanto comunicato dalla scuola, la gita in programma sarebbe eccessivamente faticosa per i due ragazzi. Inoltre, non sarebbe garantita la presenza costante degli educatori, soprattutto durante la notte.

Un'ulteriore problematica è legata al fatto che entrambi gli alunni assumono farmaci che non potrebbero essere somministrati dai docenti. Pertanto, la scuola ritiene che questa esperienza non sarebbe "un'esperienza arricchente" per i due studenti.

Le motivazioni delle mamme

Le mamme dei ragazzi coinvolti precisano che entrambi i ragazzi praticano attività sportive al di fuori dell'orario scolastico.

Uno dei due è in grado di assumere autonomamente la propria terapia farmacologica, mentre per l'altro sono già state effettuate delle prove con un educatore. Gli stessi educatori si sono resi disponibili ad assistere i ragazzi, arrivando a offrire la loro presenza anche durante la notte.

La soluzione offerta dalla scuola, di avere la presenza di un genitore, spiega l’avvocato, che oltre a comportare una spesa aggiuntiva, sarebbe "contraria all'azione di inclusione del minore rispetto al contesto familiare".

La versione della preside

La preside dell'istituto sostiene che è stata fatta “una rappresentazione non esatta”. Ha spiegato che il viaggio sulla neve coinvolge solo una minoranza di studenti, mentre la maggior parte partecipa ad attività di laboratorio a scuola durante quella settimana. Attività che sono state progettate sul tema dell’inclusività.

La preside ha sottolineato l'impegno della scuola verso l'inclusione e ha espresso il desiderio di una collaborazione costruttiva con le famiglie.