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di Cristina Montini
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Gelmini scuola pubblica

Gli insegnanti sono troppi, la scuola deve cambiare regole: lo ha dichiarato il Ministro Gelmini, ieri sera, nel corso del suo intervento a “Che tempo che fa”. Così, dopo la manifestazione di sabato 12, quando il mondo dell’istruzione è sceso in piazza in difesa della scuola pubblica e dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, la Gelmini ha risposto alle domande di Fabio Fazio su Rai3 difendendo la sua riforma.

MANIFESTAZIONE SU BASI SBAGLIATE - Il commento della Gelmini alle proteste di sabato 12 è stato: “La manifestazione è stata legittima, ma nasce su un presupposto sbagliato e cioè che l'idea che il governo abbia attaccato la scuola pubblica e la Costituzione. Sulle parole di Berlusconi c'è stato un equivoco che adesso è stato chiarito” sottolineando l’importanza di garantire la libertà di scelta educativa.

SCUOLA PUBBLICA O PRIVATA? - E sulla manifestazione in difesa della scuola pubblica aggiunge: “Molti di quelli scesi in piazza per la scuola pubblica poi mandano i figli alle paritarie. La trovo una incongruenza e forse vuol dire che non hanno poi tutta questa fiducia nella scuola pubblica”. A cui Fabio Fazio controbatte con le parole di Lorenzo Jovanotti che ha dichiarato che la scuola pubblica "è una conquista, è come l’acqua che ti arriva al rubinetto: poi ognuno può comprarsi l’acqua minerale che preferisce ma guai a chi avvelena l’acqua del rubinetto per vendere più acque minerali".

SOLO TAGLI AGLI SPRECHI - Il Miur sta facendo troppi tagli all’istruzione? No risponde la Gelmini, non si tratta di tagli alle risorse, ma di tagli agli sprechi: troppi corsi di laurea inutili, troppi bidelli per scuole che rimangono sporche. Così, con i soldi risparmiati dagli sprechi sono stati garantiti gli scatti di anzianità degli insegnanti, sostiene il Ministro.

CI SONO TROPPI INSEGNANTI - Il grande problema, ha proseguito la Gelmini, è che in Italia ci sono troppi insegnanti “rispetto al fabbisogno e per questo sono pagati pochissimo”. E per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno sostiene che questi sono stati aumentati, il vero problema è che sono distribuiti male sul territorio.

NESSUN PROBLEMA SE I PRIVATI INVESTONO NELL'ISTRUZIONE - E come la mettiamo con i fondi alle università pubbliche proveniente da imprese private, non si rischia di condizionare la ricerca in questo modo? A questa domanda la Gelmini risponde “Non c'è nulla di male se i privati entrano nei consigli di amministrazione delle università. Bisogna superare la contrapposizione tra pubblico e privato”.

GELMINI E L'AMORE PER L'ITALIA - Ed infine, alla domanda “Qual è la cosa più importante imparata sui banchi?” il ministro risponde: “La scuola mi ha insegnato ad amare il mio paese, l'Italia. Perché - prosegue la Gelmini - è stata un collante fondamentale per il nostro paese e sono contenta che si festeggi il 17 marzo. Sono dispiaciuta, però, perché per molti mesi si era lavorato e si era pensato tante cose per quella data, ma rimanendo le scuole chiuse abbiamo dovuto anticipare le iniziative e alcune sono state annullate”.

C. M.