
La Conferenza episcopale italiana (CEI) ha iniziato a preoccuparsi. In base agli ultimi dati disponibili, quelli dell’anno scolastico 2008/2009, gli studenti che hanno rinunciato a seguire le lezioni di religione cattolica a scuola sono aumentati: 9 alunni su 100 hanno scelto attività alternative, per un totale di 700 mila ragazzi che durante l’ora di religione escono dall’aula per fare altro.
ORA DI RELIGIONE NON SI SEGUE PIÙ COME UNA VOLTA - I dati in realtà sono ancora provvisori, ma se venissero confermati dalla CEI, allora risulterebbe che la scuola dell’infanzia è quella più in crisi con una percentuale di “abbandono” dell’ora di religione pari al 7%, seguita dalle elementari dove è il 5,8% ad essersi dichiarato non interessato a questo insegnamento. La situazione invece risulta stabile alle medie, mentre alle superiori addirittura si registra un’inversione di tendenza con circa l’1% in più di ragazzi che hanno espresso il desiderio di seguire religione.
ATTIVITÀ ALTERNATIVE… MA QUALI? - I meno “cattolici” si trovano nelle regioni del nord Italia e, tra tutte le regioni, è la Toscana quella meno propensa a seguire l’insegnamento della religione a scuola. Ma mentre i Vescovi fanno i conti con le percentuali di abbandono, nelle scuole i genitori e i professori fanno i conti con l’organizzazione delle attività alternative all’ora di religione. Sì, perché se ogni studente può esprimere liberamente la facoltà di non frequentare questa ora, ha, però, l’obbligo di indicare cosa farà in alternativa durante quei 60 minuti e tra le opzioni c’è, appunto, quella di seguire attività alternative organizzate dalla scuola. Ma se la scuola i fondi non ce l’ha, cosa si fa?
LA PROTESTA: SCIOPERO DELL’ORA DI RELIGIONE - A Mestre, nel circolo didattico Tintoretto, i genitori cattolici si sono schierati assieme ai laici in una protesta inusuale, ma che sperano porti a dei risultati concreti: faranno lo sciopero dell’ora di religione. Con l’obbiettivo di far assumere nuovi insegnanti per le attività alternative dei bambini che non frequentano l’ora in questione, tutti gli studenti della scuola elementare veneta, cattolici e non, resteranno a casa.
CAMBIAMENTI IN CORSO - Ma come mai questa fuga dall’ora di religione? Alcuni vedono il problema nel fatto che sia la religione stessa ad essere in crisi, facendo fatica a mantenere le giovani generazioni legate alla fede cattolica a causa di un dilagante laicismo della società. Ma, forse, la crisi della fede non c’entra, quanto, piuttosto, ad essere rilevante è il cambiamento che la società sta affrontando. Le forti ondate di migrazione e una crescente multiculturalità rendono ovviamente più composita la società che si fa più ricca di credi religiosi diversi da quello cattolico. E questo, del resto, sarebbe confermato anche dal fatto che la più alta percentuale di abbandono dell’ora di religione si registra nella scuola d’infanzia e nelle primarie, dove c’è anche il maggior numero di studenti di origine straniera. Quindi, più che preoccuparsi ci si dovrebbe adeguare ad una società che sta cambiando, tenendo conto che gli insegnanti di religione non sono dei catechisti ma laureati in teologia. La spiritualità è un fatto connaturato con l'uomo, questo sì accomuna tutti.
Cristina Montini