7' di lettura 7' di lettura
PNRR fondiSi sono chiusi i termini per l’invio delle candidature, da parte degli Enti locali, per ottenere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinati al settore scuola e finalizzati alla realizzazione di nuove mense, palestre, asili e scuole dell’infanzia e per ospitare una delle 195 scuole di nuova costruzione previste.
Dunque, ora, si apre un’altra fase per il Piano, soprattutto a fronte dell’alta adesione mostrata rispetto agli avvisi pubblicati dal Ministero dell’Istruzione.

“Nelle scorse settimane - fa sapere il ministro dell’Istruzione Bianchi - abbiamo già siglato dei Protocolli d’intesa con la Coesione territoriale, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), il Gestore Servizi Energetici (GSE) e Sport e Salute per sostenere scuole ed Enti locali e rendere più rapido il processo di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’intervento più significativo, come annunciato al momento del varo del Piano, sarà quello predisposto nel Mezzogiorno, per potenziare gli istituti del Sud, come ha assicurato il responsabile di Viale Trastevere. “Ci sono 2,4 miliardi di risorse a disposizione - continua Bianchi - un investimento eccezionale che abbiamo voluto con forza per potenziare, soprattutto nelle regioni del Sud, un segmento educativo in cui l’Italia mostra un ritardo rispetto agli altri Paesi Ue.

Tuttavia, non saranno solo le regioni meridionali a beneficiare di ingenti risorse. Come certificano le tante richieste pervenute dalle aree del Centro-Nord, con Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna in pole position per assicurarsi il maggior numero di investimenti.

Il Ministro Bianchi soddisfatto: “Abbiamo registrato un’ottima partecipazione”

Solo un capitolo, al momento, sembra non aver attirato le attenzioni di Comuni, Province e Regioni rispetto al resto: quello relativo agli asili nido. Così, a fronte di un numero di richieste pervenute inferiore al budget disponibile, il Ministero ha deciso di prorogare i termini di presentazione dei progetti fino al prossimo 31 marzo. Ma la partecipazione resta lo stesso buona.

“Nel complesso abbiamo registrato un’ottima partecipazione - ha commentato il ministro Bianchi -. Dagli Enti locali è arrivata una risposta molto positiva per quanto riguarda in particolare la costruzione di nuove scuole, mense e palestre”.

Campania, Lombardia e Veneto le Regioni con il maggior numero di richieste

A corredo delle dichiarazioni di Bianchi, il ministero dell’Istruzione ha anche diffuso i dati, Regione per Regione, riguardanti le candidature per la costruzione o ristrutturazione di scuole, mense, palestre, asili. Numeri utili per capire dove si è concentrato il maggior numero di domande. Il che ovviamente è influenzato da moltissimi fattori, quali la popolazione studentesca delle singole aree, lo stato di conservazione delle infrastrutture già presenti e la richiesta di nuovi servizi da parte delle comunità locali.

Iniziando dalla richiesta per la costruzione delle nuove scuole, il cui finanziamento previsto dal Piano è di 800 milioni, ad aver presentato più candidature è stata la Campania (95), seguita a notevole distanza dalla Lombardia (61) che a sua volta stacca il Veneto (47) e l'Emilia-Romagna (45). In totale, per questo capitolo, le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 543, per un ammontare di oltre 3 miliardi di finanziamento richiesto. Ora, con la chiusura dei bandi, inizia la fase di individuazione delle 195 aree dove dovranno essere costruite le nuove scuole, alla quale seguirà l’indizione del concorso di progettazione.

La Lombardia è stata la Regione ad aver inviato il maggior numero di candidature per quanto riguarda le mense, sia per le nuove costruzioni sia per il miglioramento di quelle esistenti, con 162 richieste. Seguono Emilia-Romagna (96), Campania (88) e Veneto (87). Il totale dei finanziamenti richiesti, qui, si attesta a oltre 581 milioni, superando così la somma prevista dal PNRR, che è di 400 milioni.

Passando quindi alle palestre, dal PNRR sono previsti 300 milioni di investimenti, ma la quota è di molto inferiore al totale dei finanziamenti richiesti dagli Enti locali, ovvero 2,8 miliardi, per un totale di 2.859 richieste. Le Regioni ad aver inviato il maggior numero di candidature non sono così diverse da quelle viste finora, ma con due novità la Lombardia con 392 progetti è ancora prima, seguita dalla Campania (297) e dal Veneto (221), scendendo però troviamo il Piemonte, con 199 interventi proposti e la Calabria, con 187.

Per nidi e scuole dell’infanzia il Piano mette a disposizione 3 miliardi complessivi, suddivisi in: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni e 600 milioni per la fascia 3-5 anni. Ma se per le scuole e i poli dell’infanzia la cifra disponibile dal Piano è stata ampiamente superata dalla richiesta di oltre 2,1 miliardi di finanziamenti - con di nuovo Lombardia, Campania ed Emilia Romagna ad aver chiesto il maggior numero di fondi, inviando tra le 163 e le 113 candidature - lo stesso non è avvenuto per i nidi.

Come detto, infatti, gli asili nido sono le uniche istituzioni per le quali non sono state raggiunte abbastanza domanda. Le richieste totali, pari a circa 1,2 miliardi, risultano essere la metà dei 2,4 miliardi disponibili. E quindi, come anticipato, per consentire di utilizzare tutte le risorse, i termini del bando saranno riaperti fino al prossimo 31 marzo. Con il Ministero che, per stimolare la partecipazione dei Comuni, organizzerà dei webinar sul tema, attivando parallelamente la task force di esperti dell’Agenzia per la coesione, anche assicurando ai Comuni più tempo per le verifiche di vulnerabilità, cercando così di garantire una maggiore adesione.