
Quello che poteva essere un vantaggio, si è trasformato in un guaio. Ad Avezzano, 120 studenti sono stati costretti a ripetere la prova di italiano all'esame di terza media.
La causa scatenante? Uno degli spunti che gli alunni hanno trovato tra le opzioni a disposizione il giorno della prova "ufficiale".
La scoperta è avvenuta quando uno studente, dopo aver scelto la traccia e consegnato il compito, ha fatto notare all'insegnante che il tema era già stato proposto e svolto in classe durante l'anno scolastico.
Un'osservazione innocente, ma che ha fatto scattare l’intervento della presidente della commissione, che sentendo la conversazione e, senza pensarci due volte, ha preso una decisione drastica: annullare l'intera prova.
Tutelare la regolarità
Dopo una mattinata di intenso confronto tra i commissari, la presidente ha motivato la sua decisione con "questioni di trasparenza".
Si è trattato di un "pesante inconveniente che non doveva accadere", come hanno dichiarato i diretti interessati.Non intervenire, infatti, avrebbe potuto portare a un rischio concreto: quello di ricorsi da parte di famiglie o studenti, con la gravissima conseguenza di invalidare completamente la sessione d'esame.
Per questo motivo, la scelta è stata quella di tutelare la regolarità e la validità dell'esame, anche a costo di far ripetere la prova a tutti quanti.
Verrà avviata una verifica interna
La dirigente dell'istituto ha commentato l'accaduto, annunciando che sarà avviato un approfondimento: "Aprirò un'indagine interna per ricostruire quanto accaduto. Farò sicuramente un approfondimento e un'istruttoria, ma mi sento di escludere che ci sia stata intenzionalità di dolo", ha affermato.
Aggiungendo: "L'errore materiale è comunque un errore umano. Alla luce di ciò ho condiviso pienamente la decisione adottata dalla commissione. Ci siamo assunti tutte le responsabilità per garantire piena legalità ed equità".
Insomma, un errore umano che ha avuto conseguenze importanti, ma che l'istituto è pronto a chiarire per assicurare a tutti un esame equo e regolare.